#GoodbyeMalinconia: due chiacchiere con Fabiana
[per gentile concessione dell’intervistata]

Ciao Fabiana, grazie per aver accettato di essere ospite al Bar Scienza. Stiamo facendo una serie di interviste per scoprire cosa i nostri connazionali facciano all’estero. Siamo interessati a ciò che fai ma anche alle motivazioni che ci sono dietro.Possiamo iniziare a parlare un po’ di te. cosa ti piace, cosa hai studiato e che lavoro fai?

Ciao, mi chiamo Fabiana, ho 29 anni e vengo da Napoli. Ora vivo a Strasburgo e sono un chimico.

Cosa mi piace, bella domanda. Penso di essere una persona con svariati interessi, molto differenti tra loro, ma forse la mia passione più grande è cucinare.

Diciamo che per tutta la mia vita sono stata sotto ferreo regime alimentare. Per questo motivo ho capito da subito che, per evadere da questa situazione, dovevo imparare a cucinare da sola tutti i piatti deliziosi che faceva mia nonna.

Mi piace viaggiare, ma a chi non piace, soprattutto per scoprire cose nuove e conoscere il mondo.

Inoltre, penso di essere una delle più grandi fan di Harry Potter nel mondo. Provate a farmi una domanda, se non mi credete.

Come anticipato, sono un chimico, ho studiato chimica alla Federico II di Napoli, sia triennale che magistrale.Ora, invece, mi ritrovo ad essere Technical Service Specialist per Merck Life Science e seguo i clienti di Italia, Spagna e Portogallo.

Cosa ti ha portato a scegliere chimica? È stato un percorso complicato?

Non so bene cosa mi abbia fatto decidere di studiare chimica.

Sicuramente, nonostante io abbia fatto il liceo classico, era la mia materia preferita, insieme al greco classico. E, probabilmente, anche il mio adolescenziale fanatismo per CSI.

Il percorso di studi non è certamente stato facile, per diversi motivi. Mi sono trovata ad affrontare gli esami con una componente di ansia molto elevata e non naturale. Probabilmente, perché vedevo i miei colleghi, i miei amici, andare avanti, mentre io avevo bisogno di più tempo per assimilare e comprendere quello che stavo studiando.

Queste sono cose che, però, realizzi solo una volta concluso il percorso di studi, riflettendo a mente fredda. Quando ci sei dentro, invece, senti solo lo scorrere del tempo e le aspettative che non vorresti deludere.

C’è da dire, però, che il corso di studi, per come era strutturato nei miei anni, ha reso le cose difficili un po’ a tutti noi che ne facevamo parte.

Intorno a settembre 2018 avevo un contratto che di lì a due mesi sarebbe finito e la mia azienda non aveva possibilità di rinnovarmelo in Italia, quindi, dato che il mio lavoro era molto apprezzato e non volevano perdermi nel team, mi hanno proposto di trasferirmi nella nostra sede di Molsheim (Alsazia).

In quel preciso momento della mia vita, sentivo che un’esperienza all’estero era proprio quello di cui avevo bisogno, così ho subito accettato ed a gennaio 2019 ho iniziato questa nuova avventura.

Avevo deciso di prenderla come una prova, “vado e vedo cosa si prova a vivere fuori dalla propria confort zone”, invece ora ho un contratto a tempo indeterminato in Francia e ne sono pienamente soddisfatta.

Come mai sei andata via da Napoli? Hai qualche rimpianto?

Nella mia vita, per vari motivi, mi sono sempre trovata a passare molto tempo fuori da Napoli. Prima di trasferirmi a Strasburgo, ho lavorato un anno nella nostra sede di Milano, quindi sapevo già cosa significasse la vita lontano da casa, dalla famiglia, dagli amici. È una sfida molto difficile, ma credo sia un’esperienza che nella vita tutti dovrebbero provare, per riuscire a spingersi ai limiti delle proprie capacità.

Di rimpianti, a parte il cibo e il mare, per ora non ne ho. Sicuramente, ne avrei avuti se avessi deciso di non intraprendere questa avventura.E poi, diciamoci la verità, a casa mia ci posso sempre tornare quando voglio.

È stato difficile trovare questo lavoro?

Trovare questo lavoro è stato facilissimo, sapere di cercarlo è stato impossibile. Non avevo idea che esistesse un lavoro del genere prima di cominciare a farlo.

Per tutta la mia vita universitaria ho sempre pensato che avrei lavorato per il controllo qualità di qualche azienda.

Invece, la vita è davvero imprevedibile. Un giorno ho deciso di candidarmi per tutte le posizione da chimico disponibili in Merck: l’azienda in quel periodo era in piena fase di fusione con Sigma-Aldrich e così il 19 settembre 2017 ho fatto il mio primo colloquio e dopo due mesi iniziavo la più grande avventura della mia vita.

Ti piace?

Ci tengo a ripetere che non avevo idea esistesse questo tipo di lavoro, ma mi è bastata una settimana per capire che fosse il ruolo adatto a me.

Lavorare nel servizio tecnico significa, principalmente, supportare tutti i clienti (interni ed esterni all’azienda) nella scelta o nell’utilizzo dei nostri prodotti.

Dare un supporto scientifico ti permette di applicare tutte le conoscenze acquisite nel corso degli anni di studio e questo è fondamentale per sentire finalmente che tutti i sacrifici fatti sono stati ripagati.

Inoltre, tornare a casa con la consapevolezza di aver soddisfatto i proprio clienti, ti fa capire che sei davvero nel posto giusto.

Preferiresti farlo in Italia?

Come detto, io ho iniziato in Italia questo lavoro, a Milano per la precisione. Di base le mie mansioni non sono cambiate con il trasferimento, i miei clienti sono sempre gli stessi e i miei colleghi, nel mio team, sono tutti italiani e spagnoli. Forse questo è il segreto che non mi fa sentire troppo la mancanza di casa.

Però, in una realtà aziendale grande quanto la mia, vivere in un ambiente internazionale e multiculturale, ti apre molte porte e ti permette di essere più coinvolto nelle decisioni e nella vita dell’azienda.

Cosa ti ha insegnato vivere a Strasburgo?

Prima di questa esperienza non conoscevo nemmeno Strasburgo.

All’inizio ero terrorizzata all’idea di vivere in una città dove non si parla la mia lingua, non ho mai studiato il francese e per lavoro sto imparando lo spagnolo. Però, dopo un anno qui, mi sento come se avessi trovato il mio posto nel mondo.

Questa città mi ha insegnato a rimboccarmi le maniche e non darmi mai per vinta, ad essere indipendente. Mi ha insegnato ad uscire dal mio guscio e a provare sempre nuove esperienze.

A questo punto, spero che mi insegni anche il francese!

Grazie Fabiana per il tuo tempo. In bocca al lupo per la tua carriera ed i nostri più sentiti complimenti!

Rosaria Cercola