Quando pensiamo all’edera immaginiamo una brutta pianta infestante, se non addirittura la sua versione sintetica, utilizzata per ornare grottescamente i balconi.
In pochi sanno che in realtà questa pianta rampicante è ricca di elementi necessari e preziosi per i prodotti cosmetici, specialmente quelli il cui utilizzo è indicato durante i mesi estivi.
In Italia, l’Hedera Helix L. è una pianta praticamente ubiquitaria, talmente comune da essere facilmente riconosciuta e catalogata come una delle erbacce più difficili da estirpare. È sorprendente quindi trovarla nella lista degli ingredienti di prodotti cosmetici ad azione drenante o tonificante e nei coadiuvanti nel trattamento degli inestetismi della cellulite, sotto forma di estratto idroglicerico o oleoso. L’edera è infatti annoverata in fitoterapia tra le piante ad azione vaso-protettrice e antidemigena, insieme a Centella asiatica, ippocastano e rusco.
A cosa si devono le proprietà benefiche di questa pianta? Il fitocomplesso di edera e’ una vera e propria riserva di:
- flavonoidi, come quercetina e acido caffeilchinico;
- saponine triterpeniche, come ederacoside C e α-ederina;
- acido clorogenico e acido caffeico.
L’elevata concentrazione di saponine, molecole che agiscono da emulsionanti, disponendo di una porzione idrofila e di una lipofila, rende i preparati a base di edera particolarmente adatti all’uso esterno, in quanto facilmente assorbibili attraverso la cute. Le saponine agiscono a livello della parete dei capillari venosi, aumentandone il tono e diminuendo così la tendenza al ristagno di liquidi. Un ruolo chiave è svolto anche dall’acido clorogenico e caffeico.Tali molecole sono contenute in numerose specie vegetali, prima fra tutte il caffè e sono da tempo note per l’azione stimolante il metabolismo lipidico. Dal punto di vista chimico, l’acido clorogenico è l’estere ottenuto dalla combinazione dell’acido caffeico con l’acido (L)-chinico. Una volta assorbito, l’acido clorogenico viene idrolizzato, ossia scisso nei due prodotti utilizzando delle molecole d’acqua, con conseguente liberazione di acido caffeico.
A questo punto l’acido caffeico agirà a livello cellulare, svolgendo un’azione antinfiammatoria e stimolando la micro-circolazione sanguigna e linfatica che sono tendenzialmente carenti in presenza di alterazioni del tessuto adiposo sottocutaneo, come in caso di cellulite!
Il potere antiossidante di queste sostanze è potenziato dalla presenza di flavonoidi. È assolutamente consigliato affidarsi a formulazioni cosmetiche in commercio, in cui è garantita la corretta concentrazione del fitocomplesso, piuttosto che ricorrere a rimedi della nonna preparati in casa: sono stati ampiamente documentati casi di allergie da contatto diretto con la pianta.
Ora sappiamo che è bene non sottovalutare questo “fastidioso rampicante”, che può avere una ben più nobile vocazione che non sia meramente quella di “abbellire” i balconi!
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Cristina Sirignano
Una laurea in chimica e attualmente studentessa “in erba” di Tecniche erboristiche. Appassionata di chimica e biochimica applicate a fitoterapia, cosmetica e cucina e un sogno nel cassetto…un futuro da strega!
Bibliografia e fonti:
- Planta Med 1997; 63(2): 177-179 “Identification and Quantitative Analysis of Phenolic Compounds from the Dry Extract of Hedera helix”;
- “Farmacognosia”, Patron Editore, GL. Biagi, E. Speroni;
- “Botanica Farmaceutica” IX Ed. PICCIN, E. Maugini, L. Maleci Bini, M. Mariotti Lippi.