Si fa sempre un gran parlare di costi eccessivi delle missioni spaziali, ma ne abbiamo veramente un’idea precisa? Secondo voi, quanto è costato, ad esempio, andare sulla Luna, quasi cinquant’anni fa? Tanto, poco, o una somma spropositata?

Cominciamo con qualche dato. Sapevate, ad esempio, che il Presidente John Fitzgerald Kennedy, nel famoso discorso “We choose to go to the Moon” (scegliamo di andare sulla Luna) paragonava i costi della corsa alla Luna con quello che gli americani spendevano in sigari e sigarette? All’epoca (il discorso è del Settembre 1962), Kennedy voleva stanziare circa 5,4 miliardi di dollari per la NASA (tre volte il budget del ‘61) ma comunque meno della somma che gli americani di allora, noti fumatori accaniti, destinavano al tabagismo. In totale, secondo fonti NASA, il costo complessivo delle missioni Apollo è stato di 25 miliardi di dollari dell’epoca, spesi lungo un arco di 10 anni, dal 1962 fino al 1972. In dollari di oggi siamo sui 180-190 miliardi.
Tuttavia il budget della NASA, in proporzione al bilancio federale americano, non ha mai oltrepassato il 5% del totale.
Per avere un termine di paragone, il budget USA 2019 è di 4.407 miliardi di dollari; alla NASA ne vanno solo 19,6 ovvero lo 0,44% del totale. Quindi, la spesa per l’intero programma Apollo (durato 10 anni) è solo il 4% del bilancio USA attuale per il solo anno 2019!
Ah, le spese militari nel budget americano sono 637 miliardi di dollari, vale a dire il 14,4% del totale. Sì, gli americani spendono per la difesa più di tre volte il costo dell’intero programma Apollo. Ogni anno. Lascio a voi ogni commento.
Ma veniamo a noi europei.
Anche noi sovrastimiamo enormemente i costi per le missioni spaziali. Un sondaggio condotto per conto dell’ESA, l’agenzia spaziale europea, ha evidenziato che, a fronte di una spesa effettiva di 10 euro a persona all’anno, i partecipanti al sondaggio hanno risposto con un valore decisamente superiore: 245 euro a persona all’anno! Noi italiani abbiamo risposto 253 euro, un po’ di più della media.
Fortunatamente però, per il 91% degli intervistati le attività nello spazio sono risultate essere “molto importanti” o “in qualche misura importanti”.
Avete mai pensato al fatto che, se non ci fosse stata la corsa alla Luna, alcune fondamentali ricerche mediche che attualmente si svolgono sulla ISS (come questa sul morbo di Parkinson) non sarebbero possibili? E questo è solo un esempio: se ne possono fare migliaia!
E pensate ad un’ultima cosa: le missioni spaziali potrebbero salvare l’Umanità come specie. Immaginate lo scenario da perfetto film catastrofico: un asteroide in rotta di collisione con la Terra. Senza programmi come il DART (Double Asteroid Redirect Test) di cui abbiamo già parlato su questa pagina, faremmo la fine dei dinosauri, i quali, come è noto, non avevano agenzie spaziali a salvarli.
_
Marco Cannavacciuolo
Da bambino voleva fare l’astronauta. Lo hanno distratto, nell’ordine: i computer, una laurea in Economia e (diversi) lavori. Vive in Liguria, collabora (gratuitamente!) al progetto “La Scienza per Tutti”, lavora, e nel tempo libero frequenta un master in Giornalismo e Comunicazione on line. Ma aspetta sempre che scendano i prezzi per poter diventare il primo turista spaziale italiano.