In questo periodo storico, i social network hanno permesso la diffusione di varie teorie complottistiche.
In particolare, durante la quarantena, sono state esposte e rese note le più svariate ipotesi di complotto su COVID-19, 5G e su una loro possibile correlazione, le quali si vanno ad aggiungere ad una lista già troppo vasta, composta da speculazioni sulla Terra piatta, alieni, falso allunaggio, etc…
Tutte queste “cose” si basano sull’assunzione di ipotesi sempre più complesse, fatte per spiegare fenomeni apparentemente inspiegabili.
Confesso che quello della terra piatta è il mio preferito… Ed è quello a cui voglio dare un taglio!
Ok, ok… Perdonatemi questa scontatissima battuta, usata per introdurre un concetto, che è il “rasoio di Occam” o “principio di economia”.
Formulato dal filosofo e frate francescano Guglielmo di Occam nel XIV secolo, in una delle sue formulazioni recita così:
«Pluralitas non est ponenda sine necessitate.»
(per chi, come me, non mastica fluentemente il latino: “Non considerare la pluralità se non necessario“.
Cioè? Sostanzialmente, la spiegazione più semplice è quella da preferire, eliminando quelle più complesse.
Attenzione: ciò non vuol dire scartare a priori tutto quello che ci sembra troppo fantasioso e scegliere le risposte più probabili, ma scegliere quelle più corrette.
Ovvero, un fenomeno ignoto non deve essere spiegato con una affermazione di carattere ancora meno noto, illudendoci di aver trovato una spiegazione al fenomeno.
Per fare un po’ di chiarezza consideriamo di nuovo il complotto della “Terra piatta”, analizziamolo e diamoci un taglio… Di rasoio (di Occam)!
Tralasciamo per un attimo di non voler considerare l’esperienza di Eratostene e affermiamo che la terra sia una superficie piatta.
Quindi, rispondiamo alle domande che ci vengono in mente dall’osservazione di ciò che ci circonda:
- come fa l’acqua del mare a non cadere dai bordi? Il Polo Nord – o il Sud – rappresenta una barriera di ghiaccio (come ne “Il Trono di Spade“, per intenderci) che evita che l’acqua cada giù, tutta intorno alla Terra;
- ma allora, come è possibile che nessuno abbia mai documentato questa barriera? Perché una squadra di guardiani (della notte!) fa in modo che nessuno possa avvicinarsi;
- e le foto che ci arrivano dallo spazio? Fotomontaggi costruiti ad Hoc per farci credere che la Terra sia rotonda;
- quindi tutte le nozioni di base di astronomia imparate a scuola, come il sole, la luna, le stelle e i loro movimenti, osservabili ad occhio nudo? Sono tutte una proiezione che un’organizzazione mondiale supersegreta genera grazie ad una tecnologia così avanzata da viaggiare nel tempo per prendere in giro Eratostene e tutti coloro che in una mite sera d’estate si soffermano ad osservare le stelle col solo scopo di soggiogare e costringere l’umanità ad una vita di stenti e lavoro per produrre ricchezza di cui solo i membri di questa organizzazione possono godere come è scritto in una pergamena perduta di un tizio del passato di cui però non si sa niente!
(ho appositamente tralasciato la punteggiatura per creare l’effetto “flusso di coscienza” alla Joyce e dare enfasi durante la lettura)
D’accordo, lo ammetto: con l’ultima spiegazione mi sono spinto un poco oltre, ma volevo dimostrare la facilità con cui è possibile inventare ipotesi senza solide basi per darci l’impressione di conoscere la risposta a fenomeni più o meno complessi.
Ora è il momento di applicare il rasoio di Occam e scartare le ipotesi troppo complesse e prive di fondamento logico: queste teorie sulla Terra piatta e la barriera di ghiaccio si rivelano infondate proprio a causa della loro difficoltà di applicazione.
Ponetevi questa domanda: è più probabile che anni e anni di immagini della Terra e altri pianeti siano vere, o rappresentino dei falsi creati per favorire un piano segreto di proporzioni internazionali? A chi gioverebbe, poi, “mettere in piedi” una simile menzogna?
In conclusione, applicare questa metodologia non deve essere un modo per scartare a priori tutto ciò che è complicato – dandoci l’illusione della sicura conoscenza – ma rappresenta uno strumento critico che fornisce i giusti mezzi per approcciarsi alla conoscenza di un argomento.
Quindi… Come fare? Dobbiamo agire come faceva Socrate, con il suo “so di non sapere“, ponendoci delle domande e cercando risposte che possano portare alla conoscenza di fenomeni più o meno complessi, senza cadere trappola di spiegazioni troppo banali o troppo complicate.
Chiedersi il perché certi fenomeni sono “quello che sono” o come mai la “Scienza Ufficiale” propone determinate spiegazioni non è mai sbagliato: voler capire è un diritto che appartiene a chiunque, ma bisogna sempre prestare attenzione al processo attraverso cui si arriva a determinate spiegazioni e alle spiegazioni stesse.
Non bisogna mai dimenticarsi della logica, sicuro salvagente nel mare della conoscenza, infestato da fake news e complotti.
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Gianluigi de Simone
Fonti: