Elefanti Nani e Pappagalli Giganti

Darwin, nel suo viaggio a bordo del brigantino HMS Beagle, raggiunse le lontane isole Galapagos dove ebbe l’opportunità di osservare incredibili esempi di speciazione.

Grazie ai suoi studi e a quelli di molti altri ricercatori dopo di lui, è stato possibile capire come le isole siano il luogo perfetto per studiare i meccanismi che guidano l’evoluzione.

L’isola, infatti, è distante dal continente, condizione che crea non pochi problemi alla colonizzazione. Più l’isola si trova lontana dalla terraferma, più è difficile che venga raggiunta da piante e animali e soprattutto, qualora qualcuno dovesse raggiungerla fortuitamente, non è detto che possa trovarvi le risorse necessarie a sopravvivere.

Dobbiamo infatti immaginare un’isola come una roccia assolutamente spoglia che, piano piano, viene colonizzata.

[di Comfreak, Pixabay]

E chi arriva sull’isola?

Arrivano certamente semi e pollini, uccelli e insetti. Potrebbero arrivare rettili, molto raramente mammiferi.

Ma cosa accade se l’isola è molto “isolata”?

In questo caso viene raggiunta da pochissimi organismi, solo quelli in grado di sopportare un viaggio così lungo. Si vengono perciò a creare ecosistemi del tutto inusuali, poiché privi di alcune componenti come i grandi mammiferi erbivori o i predatori.

A questo punto le poche specie in grado di intraprendere il lungo viaggio si trovano su un’isola vuota, piena di risorse, senza particolari antagonisti.

Conoscete il Cacapò?

Questo enorme uccello può raggiungere i 4 kg ed è un perfetto esempio di quello che accade in assenza di mammiferi. Il Cacapò vive in Nuova Zelanda, dove gli unici mammiferi presenti sono alcuni pipistrelli.

Questo gigante è l’unico pappagallo al mondo ad aver perso la capacità di volare. D’altronde non c’è nessuno che possa mangiarlo o inseguirlo!

Il Cacapò si è evoluto in modo da occupare la nicchia ecologica che sarebbe stata normalmente occupata dai mammiferi: in loro assenza, ha proprio acquisito il ruolo ecologico e la posizione all’interno dell’ecosistema che di solito assumono i mammiferi.

Ma cosa accade ad un animale grande come un elefante?

Durante le glaciazioni del Pleistocene gli abbassamenti del livello del mare consentirono ad animali come gli elefanti (Elephas Antiquus) di raggiungere isole come la Sicilia, Malta, Cipro, Creta e molte altre.

Ma un animale così grande per sopravvivere avrebbe avuto bisogno di tante risorse che, con ogni probabilità, non sarebbero state presenti a sufficienza nello spazio ristretto di un’isola.

Avvenne quindi una progressiva riduzione delle dimensioni, fino ad arrivare a 90 cm di altezza, che permise a questi animali di sopravvivere nonostante le risorse limitate.

Oggi questi elefanti sono ormai estinti, ma esistono molti esempi di nanismo insulare, tra cui ricordiamo la tigre di Bali, l’urocione delle Channel Islands, il mammut dell’isola di Wrangel, il procione di Cozumel e molti altri ancora.

Le isole non solo ci hanno permesso di scoprire e indagare i processi di speciazione, ma sono dei veri e propri laboratori a cielo aperto, dove la vita prende vie evolutive inaspettate che non finiranno mai di stupire.

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Deborah Bastoni
Laureata in Scienze Naturali, appassionata da sempre di tutto ciò che riguarda natura ed animali, amante dei viaggi in tenda e del trekking. Padrona orgogliosa di Joel, un gatto pelosissimo.

Bibliografia

  1. Raia, P., Barbera, C., & Conte, M. (2003). The fast life of a dwarfed giant. Evolutionary Ecology, 17(3), 293-312;
  2. Palombo, M. R. (2007). How can endemic proboscideans help us understand the “island rule”? A case study of Mediterranean islands. Quaternary International, 169, 105-124.

Per saperne di più a proposito della “Island Rule”:

  • Lomolino, M. V. (1985). Body size of mammals on islands: the island rule reexamined. The American Naturalist, 125(2), 310-316;
  • Lomolino, M. V. (2005). Body size evolution in insular vertebrates: generality of the island rule. Journal of Biogeography, 32(10), 1683-1699;
  • Raia, P., & Meiri, S. (2006). The island rule in large mammals: palaeontology meets ecology. Evolution, 60(8), 1731-1742.