Quando si pensa alla famosa Era Glaciale nella nostra mente subito prende forma l’enorme ghianda di Scrat, lo scoiattolo dai denti a sciabola dell’omonimo film d’animazione: in realtà c’è tanto dietro a queste due parole.
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[di William M. Connolley, Wikipedia]
Che cos’è il Quaternario?
La IUGS (International Union of Geological Sciences) anno dopo anno, “corregge” la cosiddetta scala cronostratigrafica, ovvero una scala dei tempi geologici ricostruita in base all’età delle unità stratigrafiche (rocce che si sono formate in un dato periodo di tempo) che affiorano sul nostro pianeta, studiate da geologi di tutto il mondo.
Il tempo viene così suddiviso in Età, Epoche, Periodi, Ere ed Eoni, a partire da 4.6 miliardi di anni fa (quando tutto ebbe inizio) fino ai giorni nostri. Il Quaternario è solo l’ultimo gradino della scala che, da circa 2.5 milioni di anni fa, arriva al presente.
Il clima del passato: come ricostruirlo?
Come si ricostruisce il clima del passato?
È davvero possibile capire che clima c’era sulla Terra milioni di anni fa?Un Paleoclima descrive la condizione climatica di un dato tempo geologico passato, temperature e non solo.
Partiamo dalla base. Esistono diversi organismi marini in natura, capaci di utilizzare una particolare molecola presente in acqua, il carbonato di calcio (CaCO3) per “costruire” la propria impalcatura scheletrica (il proprio guscio, in parole povere), ad esempio, i coralli o i bivalvi, quelle che noi chiamiamo “conchiglie”, appartenenti a una grande varietà di molluschi.
Ma c’è un tipo particolare di microrganismi che ha attirato l’attenzione degli studiosi del passato e del presente: i Foraminiferi.
I foraminiferi sono organismi unicellulari (di dimensioni paragonabili a un granulo di sabbia o anche meno) che presentano un’ampia varietà di forme.
Ogni forma è tipica di una certa salinità dell’acqua e di una data batimetria, ovvero profondità. Sono molto diffusi nel sedimento e nelle rocce carbonatiche (calcari). L’ossigeno “sintetizzato” per i loro gusci può essere di due “tipi” (isotopi): 16O e 18O.
Ma che relazione ha tutto ciò con il clima? Essendo i due isotopi dell’ossigeno atomi con massa diversa, rispondono in maniera diversa all’evaporazione – il più leggero (16O) evaporerà prima rispetto ad 18O. Il rapporto tra i due, chiamato delta 18O (δ18O), ci permette così di determinare la temperatura del passato degli oceani! È stato così possibile creare delle curve isotopiche che hanno evidenziato che le paleotemperature non si succedevano a casaccio, ma secondo intervalli ciclici.
Ogni ciclo corrispondeva ad un periodo glaciale ed interglaciale.
Glaciazioni: cosa sono?
Dall’analisi delle curve isotopiche, si è scoperto che solo nel Quaternario, i cicli glaciale/interglaciale sono 51 e ½.
½ perché in questo momento ci troviamo in un periodo interglaciale!
Cosa succede durante una glaciazione? Il solo pronunciare questa parola fa venire i brividi vero? Non avete tutti i torti.
Durante questi periodi si verificava un’espansione dei ghiacciai, una diminuzione della portata dei fiumi e delle acque superficiali, quindi un abbassamento del livello del mare e la discesa del limite delle nevi perenni, al di sopra del quale la neve si mantiene per tutto l’anno, anche d’estate. Insomma, non era proprio un clima da infradito e ombrellone!
Pensate che, in proposito, esiste una famosa teoria chiamata “snowball Earth” – esatto, “Terra a palla di neve”! Secondo alcuni studiosi, infatti, circa 600 Milioni di anni fa, la Terra sarebbe stata completamente ricoperta di ghiaccio e neve!
Morale della favola? Da oggi smettete pure di depilarvi: potrebbe essere una buona soluzione contro il freddo!
Marco Manzo
Studente di scienze Geologiche, attento amante dell’ambiente e degli animali. Appassionato di lettura di ogni genere, videogiochi e dipendente da serie TV. Escursionista provetto, attratto dalle irregolarità dei paesaggi.
Fonti e approfondimenti: