Il fenomeno del cocktail party – come riconoscere la voce che ci interessa in mezzo al trambusto.

Una serata ideale: siete ad una festa con bella musica, gente interessante, siete vestiti bene e sperate di incontrare la persona che vi piace. Improvvisamente vi ricordate di una cosa: la musica sarà a tutto volume! “Riuscirò ad approcciare con lui/lei? Riuscirò a invitarlo/a a ballare?”. Non temete! La Psicologia ci viene in soccorso!

Le prime ricerche sull’attenzione condotte negli anni ’40 e ’50, hanno evidenziato l’esistenza di un fatto molto particolare: si tratta del cosiddetto fenomeno del cocktail party. In cosa consiste?

[di Eric NopanenUnspalsh]

La nostra Attenzione Uditiva può essere estremamente selettiva ed essere in grado di filtrare tra tanti suoni e voci, quelle che più ci interessano. Vale a dire che si è in grado di udire e comprendere la voce di una persona particolare e ignorare il gran trambusto intorno a noi.

Questa capacità è stata saggiata in laboratorio tramite varie prove ed esperimenti. In uno di questi studi, era previsto che i soggetti, indossando delle cuffie, dovessero ascoltare contemporaneamente due messaggi registrati e ripetere quanto stato detto in uno dei due ignorando completamente l’altro.

Si osservò che era possibile riuscire nel compito e che le prestazioni erano legate soprattutto alle caratteristiche fisiche della voce ascoltata. Per esempio, se i due messaggi erano letti da due voci differenti, soprattutto se una era maschile e l’altra femminile, la riuscita nel compito risultava più semplice; utilizzando invece la medesima voce, la distinzione del messaggio si rivelava più difficoltosa.

Infatti, quando ci troviamo in mezzo a tanti rumori, tendiamo a discriminare una voce concentrandoci sul tono, sul timbro, sull’accento, meno sul contenuto di quanto udiamo.

Questo esperimento conferma (in parte) la cosiddetta teoria del filtro di Broadbent (1958), secondo cui la nostra Attenzione agisce come un filtro. Ogni stimolo intorno a noi giunge al sistema uditivo ma attraverso questo filtro vengono bloccati tutti i segnali tranne quelli con determinate caratteristiche fisiche, quelle sulle quali è sintonizzato l’ascoltatore.

Si registra lo stesso tipo di processo a livello cerebrale. Tutti i suoni che udiamo vengono tramutati in impulsi elettrici, viaggiano attraverso diverse aree del cervello prima di giungere alla Corteccia Uditiva; qui vengono elaborati e successivamente solo alcuni giungono nelle aree che si occupano di elaborare il linguaggio e modulare l’attenzione.

Per cui non disperate, la natura della nostra Attenzione ci permette di poter approcciare anche quando la musica è troppo alta e poter ascoltare la risposta di lui/lei alla nostra domanda: “Ti va di ballare con me?”.

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Valentina Freni

Bibliografia:

  1. D. E. Broadbent, Perception and Communication, Pergamon 1958;
  2. M. W. Eyesenck – M. T. Keane, Psicologia Cognitiva, Indelson – Gnocchi, 2012; 
  3. P. Gray, Psicologia, Zanichelli, 2004;
  4. https://en.wikipedia.org/wiki/Cocktail_party_effect