Il vaccino anti Human Papilloma Virus (HPV) esiste in Italia dal 2008, quando è stato raccomandato e offerto gratuitamente alle ragazze tra gli 11 e i 12 anni di età, periodo in cui si presume non siano ancora entrate in contatto con il patogeno. Dal 2017 è raccomandato anche ai ragazzi a partire dagli 11 anni, per proteggerli e interrompere la circolazione e trasmissione del virus alle ragazze.
HPV è infatti un patogeno a trasmissione sessuale, di cui maschi e femmine possono essere portatori. E’ anche il principale responsabile dell’insorgenza dei tumori della cervice uterina (la parte dell’utero rivolta più in basso, verso la vagina), ma anche più raramente di ano, pene e cavo orale (le patologie che potrebbero colpire i ragazzi e che ne giustificano la vaccinazione).
Si stima che otto donne su dieci, sessualmente attive, contraggano un’infezione da virus HPV, di qualunque tipo, nel corso della loro vita e che circa la metà di esse si infetti con un ceppo ad alto rischio. Niente panico, infettarsi non vuol dire avere un cancro! Esistono infatti oltre 120 tipi diversi di virus HPV, ma solo 13 di essi sono ad alto rischio e responsabili del tumore, mentre gli altri possono indurre formazioni cutanee benigne dette verruche o condilomi, che compaiono nell’area ano-genitale di uomini e donne. Tuttavia, qualsiasi tipo di infezione, sia a basso che ad alto rischio, potrebbe passare inosservata perché non da segno di sé (ed accade nella maggior parte dei casi!) visto che il sistema immunitario riesce a debellarla spontaneamente nel giro spesso di un paio di anni.
Quello che accade in una minoranza dei casi è la persistenza di un ceppo virale ad alto rischio che può dare origine, già nel giro di cinque anni dall’infezione, a lesioni cellulari precancerose che possono guarire spontaneamente o evolvere in un tumore, anche a distanza di vent’anni.
Fondamentale da questo punto di vista fare prevenzione con il Pap-test, offerto nel programma di screening nazionale alle ragazze dai 25 anni di età, e con l’HPV test a partire dai 30 anni di età. Prevenire l’infezione a monte è però l’obiettivo ottimale che solo la vaccinazione è in grado di offrire!
Attualmente i più diffusi in Italia sono due vaccini somministrati per via intramuscolare: uno bivalente e uno quadrivalente. Il primo è diretto contro i ceppi 16 e 18 del virus, responsabili del 70% dei tumori della cervice uterina, mentre nella seconda formulazione sono stati aggiunti anche i ceppi 6 e 11 responsabili di formazioni benigne come i condilomi a livello genitale. Dal 2017 esiste una terza formulazione 9-valente, che assicura la protezione contro altri cinque sierotipi capaci di indurre il cancro. Il profilo di sicurezza è elevatissimo, con ormai 200 milioni di dosi somministrate in 110 paesi nel mondo.
Nelle ragazze e nei ragazzi di 11 anni, il ciclo vaccinale è composto da due dosi di vaccino, estese a tre per somministrazioni in età successiva. L’efficacia si è dimostrata essere del 98% con una protezione probabilmente estesa fino a 10 anni. L’efficacia del vaccino può venire meno contro ceppi che l’organismo ha già incontrato, ecco perché la vaccinazione è raccomandata e gratuita a 11 anni, quando si presume che l’attività sessuale non sia ancora iniziata; tuttavia è comunque offerta a prezzo agevolato in alcune regioni, fino a 26 anni e approvata per la somministrazione dall’agenzia europea dei medicinali (EMA) anche a quest’età o oltre (soprattutto per chi è stato trattato per lesioni pre cancerose della cervice uterina).
Secondo gli ultimi report dell’Oms, nel Regno Unito il programma di immunizzazione Hpv ha quasi eliminato il cancro cervicale nelle donne nate dal 1 settembre 1995 (che sono state vaccinate all’età di 12-13 anni) e ridotto drasticamente la diagnosi di lesioni precancerose gravi (dette CIN3). In Italia la situazione di copertura vaccinale HPV non è ottimale, con dati in significativo calo nel 2020 rispetto al 2019. Nel 2020 infatti le ragazze hanno raggiunto una copertura nazionale del 60% circa nella coorte 2004 (vedi figura), quando la soglia prevista dal piano nazionale di prevenzione vaccinale è del 95%.
In Europa viene diagnosticato ogni anno a 66000 donne un cancro del collo dell’utero, 30000 muoiono. E’ urgente che tutte le ragazze e i ragazzi abbiano facile accesso a questa protezione, perché i risultati dell’Inghilterra confermano che è una malattia prevenibile. L’obiettivo è l’eliminazione del cancro cervicale come problema di salute pubblica nel 2030.
Coperture vaccinali HPV nelle ragazze e nei ragazzi della coorte 2004 al 31 dicembre 2020 (dati ufficiali del Ministero della Salute)
Margherita Capasso
Fonti:
· Il vaccino per l’HPV (airc.it)
· Vaccinazione contro il papilloma virus (HPV) – Coperture vaccinali (salute.gov.it)
· N. Loren Oh et al. (2021) Provider communication and HPV vaccine uptake: A meta-analysis and systematic review, Preventive Medicine, 148, https://doi.org/10.1016/j.ypmed.2021.106554.