Prologo
Duhnen, Bassa Sassonia, Germania. Agosto 2013. La temperatura percepita è di 18° C. Pioggia battente e onde che si riversano a riva una dopo l’altra, a ritmo di catena di montaggio di una fabbrica in pieno orario lavorativo, accolgono il mio approdo in questo remoto angolo del nord della nazione.
Si presenta così la giornata che avevo deciso di trascorrere al mare -senza consultare le previsioni del tempo- durante un soggiorno a Brema per approfondire lo studio della lingua tedesca.
Non rimane che una cosa da fare, vista l’ora: andare a pranzo. Ordino con un tedesco stentato, cercando di pronunciare al meglio quello che leggo sulla carta. Tra una portata e l’altra, noto che la pioggia ha cessato di scendere ed il cielo si sta aprendo. Almeno una notizia positiva, prima dell’arrivo del conto.
Esco quindi dal ristorante, pensando a quante cose avrei potuto comprare con la cifra spesa, giro l’angolo della piccola cittadina costiera e mi dirigo di nuovo verso il mare, col cielo aperto e le nubi che si “congedano” all’orizzonte. Salgo i tre gradini che dalla strada portano alla spiaggia e lì mi accorgo che non soltanto le nuvole si sono allontanate.
Davanti a me, scopro che il mare si è ritirato di un paio di chilometri, rivelando un fondale sabbioso, con tante pozzanghere di acqua salata sparse qua e là.
Spettacolo appagante, decisamente. Adesso, di fronte, vedo uno spazio immenso, tanto grande da poter ospitare l’allestimento di una corsa di cavalli che si sarebbe tenuta proprio quel giorno, a qualche centinaio di metri dalla mia posizione.
Damen und Herren, vengo al dunque e vi spiego cosa era successo.Che scompare e riappare portandoti via…
La marea è un fenomeno “oscillatorio” delle masse d’acqua presenti sul nostro pianeta, dovuto principalmente all’attrazione gravitazionale esercitata sulla Terra dalla Luna e, in misura minore, dal Sole. Questo meccanismo avviene negli oceani, nei mari, ma anche nei fiumi e nei grandi laghi. La Luna ha una massa estremamente più piccola rispetto a quella del Sole, ma esercita un’influenza maggiore, essendo più vicina alla Terra.
Il risultato di queste forze è una fluttuazione della massa liquida che porta ad un innalzamento del livello delle acque che si riflette anche nella parte opposta della Terra. Nel frattempo, in altri due punti, sempre diametralmente opposti, si verificano invece due abbassamenti. Si spiegano, così, i fenomeni di alta e bassa marea, che avvengono nello stesso luogo con una periodicità di circa 12 ore nell’arco di una giornata.
Naturalmente, anche le rocce e, prima ancora, l’aria sono soggette a questa forza, e sono diverse le componenti coinvolte, il che rende abbastanza complessa una classificazione. Per semplicità, e relativamente al nostro argomento, tenete a mente una differenziazione in base alla fase lunare.A seconda di queste, possiamo distinguere le maree vive (o “sigiziali”) e le maree morte (o di “quadratura”).
Le prime avvengono durante le fasi di luna piena o luna nuova, quando la Luna e il Sole sono allineati, determinando, così, una somma dei loro effetti e una maggiore ampiezza della marea; mentre le altre si verificano durante le fasi di quarto crescente e quarto calante, e gli effetti sono ovviamente più lievi, generando così maree di minore portata.
L’ampiezza della marea può variare, come indicato dal suo coefficiente (nell’immagine successiva, osservate i numeri cerchiati in azzurro/blu), che rappresenta la differenza d’altezza fra l’alta e la bassa marea in uno stesso posto. Le maggiori maree del mondo hanno luogo nellabaia di Fundy in Canada (17m) e in quella a noi più nota di Mont Saint Michel in Francia (15,5m).
In figura, il numero cerchiato rappresenta il coefficiente di marea, che si calcola tenendo conto di alcuni parametri del Sole e della Luna: ascensione retta, declinazione, parallelismo e distanza della Terra all’astro.
Oltre alla Luna e al Sole, tanti altri fattori influenzano l’andamento e la portata di una marea, come ad esempio le stagioni, la latitudine, la geografia fisica della zona interessata e le condizioni atmosferiche, a riprova del fatto che si tratta di un fenomeno idrogeologico abbastanza complesso da comprendere a fondo.Ciò nonostante, è nella maggior parte dei casi prevedibile, e può tornare utile nella pratica di tutti i giorni, per capire, ad esempio, come e quando possiamo spostarci in sicurezza, specialmente se ci troviamo in zone in cui non siamo mai stati e in cui il fenomeno è accentuato.
Informarsi serve non soltanto ad aggirare situazioni di pericolo, ma anche e soprattutto per poter esplorare posti “inaccessibili”. Per esempio, tornando nel nostro luogo di partenza, a Duhnen, l’acqua si ritirò per circa 3 metri, consentendomi di togliere le scarpe e provare l’ebbrezza di una mudflat hiking, una passeggiata sul fango lasciato scoperto dal mare, fino a parecchie centinaia di metri da riva, regalandomi un’esperienza davvero suggestiva.
E anche una settimana di forte raffreddore a partire dal giorno seguente, ma questa è un’altra storia.
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Davide Laurea triennale in Scienze della Comunicazione, Tecniche di Laboratorio biomedico e laurea magistrale in Biotecnologie Mediche. Percorso di studi contorto, persona semplice.Mi appassiona tutto ciò che siamo e che facciamo.
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