Una nota tradizione dei paesi anglosassoni è quella di bere tè caldo con del latte, seppur questa associazione per molte persone sia solo una stravaganza.
In realtà, oltre a motivi storici e culturali, questa usanza cela dietro di sé anche una ragione chimica, che potrebbe spiegare il continuo consumo di questa strana comunione alimentare.
I tannini e la secchezza delle fauci
Penso sia una sensazione abbastanza comune percepire una certa secchezza delle fauci (anche chiamata “astringenza”) dopo aver bevuto una tazza di tè: la ragione di ciò è che questa bevanda contiene molti tannini, molecole di diverso tipo facenti parte della famiglia dei polifenoli.
I tannini sono molecole in grado di interagire con le proteine, attraverso legami a idrogeno, creando degli aggregati che precipitano, ovvero si ammassano sul fondo della soluzione.
Si dà il caso che nella nostra saliva siano contenute molte proteine; di conseguenza, quando beviamo del tè, i tannini in esso contenuti interagiscono con le proteine della nostra saliva e ne causano la precipitazione.
Tra queste è presente anche la mucina, proteina dall’attività lubrificante, che nel precipitare viene come “intrappolata” dai tannini e non può più esplicare la sua azione: il risultato è quindi la sensazione di secchezza che percepiamo.
Il latte contiene molte proteine
Se avete compreso il passaggio precedente, ora sarà facile per voi capire l’importante funzione del latte aggiunto al tè.
Il latte contiene molte proteine che, non appena incontrano i tannini del tè, interagiscono con essi, precipitando insieme: di conseguenza, i tannini non saranno più disponibili a reagire con la nostra preziosa mucina, perché hanno già svolto il loro lavoro prima di entrare in contatto con la nostra saliva.
La soluzione alla fastidiosa astringenza
Per questo motivo, il tè così corretto risulta meno astringente rispetto a quello liscio. Sicuramente è un gusto che può non piacere, ma nel caso in cui la sensazione di astringenza non sia di vostro gradimento, aggiungere un pochino di latte al tè potrebbe risolvere il problema.
Certo, alcune persone provano la stessa sensazione bevendo un buon bicchiere di vino, anch’esso ricco di tannini, ma non credo che aggiungere del latte nel vostro calice possa essere una gustosa soluzione!
Kelly Bugatti
laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche dell’Università di Parma è attualmente dottoranda in Scienze delle Biomolecole, del Farmaco e dei Prodotti per la Salute. Amante della chimica in ogni sua sfaccettatura, in particolare organica, farmaceutica e degli alimenti.
Fonti e approfondimenti:
- Kotz , Treichel, Townsend, “Chimica“, Edises;
- Nelson, Cox, “I principi di biochimica di Lehninger“, Zanichelli.