Lavarsi le mani: è davvero così semplice come sembra?
Difficoltà

[di Claudio Schwarz da Unsplash]

Qualcuno di voi conosce Ignác Fülöp Semmelweis?
Probabilmente questo nome nonvi dirà molto, ma appartenne ad un medico ungherese del 19° secolo che, nel reparto di chirurgia ed ostetricia dove lavorava, ebbe la brillante intuizione, fra le altre, di imporre il lavaggio delle mani a medici ed infermieri, salvando numerose vite da infezioni mortali o invalidanti.

Ritratto raffigurante Semmelweis
[di Jenő Doby – Benedek, István (1983) da Wikipedia]

All’epoca tale pratica era considerata una specie di “offesa”, per cui il capace medico venne escluso ed emarginato dalla comunità scientifica, arrivando ad essere internato in manicomio, dove morì poco dopo, dimenticato.

Non passò molto tempo dalla sua tragica fine che Pasteur e Lister dimostrarono la veridicità e l’enorme importanza delle sue teorie: igienizzare, sterilizzare o, banalmente, pulire sono tutte azioni che salvano la vita.

Tutti noi, oggi, anche senza sapere di Semmelweis, ci laviamo le mani.
Ma lo facciamo nel modo corretto?

Su internet spopolano le informazioni a riguardo, con tanto di tutorial su Youtube, eppure ancora molte persone non sanno, per esempio, che esistono diversi “lavaggi delle mani”: il primo step, quello che compiamo tutti, viene definito come un “lavaggio sociale”, ma ne seguono altri, “antisettici”, fino ad arrivare ai lavaggi che compiono i chirurghi prima di operare.

Considerando anche solo il lavaggio sociale, molte persone si dimenticano di lavare il pollice, ritenuto quasi una vera e propria zona orfana, oppure non prestano abbastanza attenzione agli spazi fra le dita o sotto le unghie.

Ancora, ignorano il consiglio di rimuovere sempre bracciali e anelli e di strofinarsi le mani con acqua e sapone per almeno 15 – 30 secondi.

Una menzione importante merita indubbiamente lo smalto: anche se, dopo averlo steso con cura, lo strato ci appare come uniforme, quasi da subito si possono formare micro-crepe in cui rischia di addensarsi maggiormente lo sporco; bisogna, dunque, prestare attenzione e non indossarlo in situazioni particolari o che richiedono una maggiore cura.

Oltre a consultare la pagina dell’Organizzazione Mondiale della Sanità o del Ministero della Salute sul corretto lavaggio delle mani, se vorrete rendere omaggio al defunto Semmelweis e aiutare l’igiene collettiva, prestate maggiore attenzione la prossima volta che vi lavate le mani.


Tilde
Laureata in Biologia della Salute all’Alma Mater Studiorum di Bologna, è una grande appassionata di viaggi, cinema, in particolare di thriller e horror, e fumetti. Ama molto il suo gatto e “schiacciare un pisolino” insieme a lui.

Fonti, per chi volesse saperne di più:

  1. la pagina Wikipedia sulla vita di Semmelweis;
  2. le indicazioni del Ministero della Salute Italiano a riguardo.
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