
L’alluminio è il metallo più abbondante sulla crosta terrestre ed entra nella composizione di numerosissime rocce e minerali (gli alluminosilicati).
Senza voler essere esagerati, l’alluminio è un vero portento e da esso dipende gran parte della nostra tecnologia.
Il suo valore è stato riconosciuto anche in letteratura, come nel romanzo “Dalla Terra alla Luna” di Jules Verne, dove l’immenso proiettile da mandare nello spazio è fatto di alluminio.
Leggero, resistente, molto duttile e malleabile, ottimo conduttore di calore e di elettricità, l’alluminio e le sue leghe trovano numerosissime applicazioni: dalle lattine del nostro soft drink preferito fino alla costruzione di aerei.
Dal punto di vista chimico l’alluminio è un metallo molto reattivo: fa parte del gruppo 13 della Tavola Periodica e ha solo tre elettroni nel guscio elettronico esterno che caratterizzano la sua chimica.
La sua apparente inerzia è dovuta alla rapida formazione a contatto con l’ossigeno dell’aria di una patina coesa e protettiva di allumina o ossido di alluminio Al2O3 secondo la reazione:
Nonostante la grande disponibilità, c’è stato un periodo in cui l’alluminio è stato molto più prezioso dell’oro, a tal punto da diventare simbolo di potere per gli Stati.
Durante l’Esposizione di Parigi del 1855 l’imperatore Napoleone III usò posate di alluminio e nel 1884 il governo statunitense fece posizionare sul monumento a Washington una piramide di alluminio di 3 kg per dimostrare la propria potenza industriale.
Il motivo del costo elevato risiedeva nella difficoltà a ottenere il metallo puro: sebbene sia molto abbondante, l’alluminio in natura non si trova quasi mai come elemento puro, ma è sempre legato ad altri elementi come l’ossigeno. La difficoltà nell’ottenere il metallo puro resero l’alluminio estremamente caro.
Voi cosa avete fatto a 22 anni? Beh, io guardavo i cartoni animati e li guardo ancora adesso.
Due signori di 22 anni, il francese Paul Héroult e l’americano Charles Hall scoprirono autonomamente come produrre alluminio puro in maniera semplice e su scala industriale: usarono l’elettrolisi di soluzioni di allumina.
L’elettrolisi consiste nell’usare energia elettrica per far avvenire una reazione chimica non spontanea. Con l’energia elettrica disponibile a seguito dell’introduzione della dinamo, i giochi erano fatti: l’alluminio iniziò a essere prodotto su scala industriale e il suo prezzo crollò drasticamente.
Dopo la “volgarizzazione”, l’alluminio è diventato onnipresente nella nostra vita. Esso viene usato in numerosissimi settori: industria navale e automobilistica, elettrodomestici, infissi e nelle proverbiali lattine.
L’alluminio è riciclabile al 100% e, quindi, da questo punto di vista, è un materiale ideale per un’economia sempre più attenta alle esigenze del pianeta.

Jonathan Campeggio
Dottorando in Chimica teorica presso l’Università di Padova, sono un nerd judoka con il feticismo della lettura. Alla prossima puntata.
Bibliografia e fonti:
- N.N. Greenwood, A. Earnshaw, Chimica degli elementi, Piccin, 1991;
- Jules Verne, Dalla Terra alla Luna, Selino’s, 2014;
- Sam Kean, Il cucchiaino scomparso, Adelphi, 2014.