Ode all’alluminio
[di Pezibear, da Pixabay]

L’alluminio è il metallo più abbondante sulla crosta terrestre ed entra nella composizione di numerosissime rocce e minerali (gli alluminosilicati).

Senza voler essere esagerati, l’alluminio è un vero portento e da esso dipende gran parte della nostra tecnologia.

Il suo valore è stato riconosciuto anche in letteratura, come nel romanzo “Dalla Terra alla Luna” di Jules Verne, dove l’immenso proiettile da mandare nello spazio è fatto di alluminio.

Leggero, resistente, molto duttile e malleabile, ottimo conduttore di calore e di elettricità, l’alluminio e le sue leghe trovano numerosissime applicazioni: dalle lattine del nostro soft drink preferito fino alla costruzione di aerei.

Dal punto di vista chimico l’alluminio è un metallo molto reattivo: fa parte del gruppo 13 della Tavola Periodica e ha solo tre elettroni nel guscio elettronico esterno che caratterizzano la sua chimica.

La sua apparente inerzia è dovuta alla rapida formazione a contatto con l’ossigeno dell’aria di una patina coesa e protettiva di allumina o ossido di alluminio Al2Osecondo la reazione:

4Al+3O_2\rightarrow2Al_2O_3

Nonostante la grande disponibilità, c’è stato un periodo in cui l’alluminio è stato molto più prezioso dell’oro, a tal punto da diventare simbolo di potere per gli Stati.

Durante l’Esposizione di Parigi del 1855 l’imperatore Napoleone III usò posate di alluminio e nel 1884 il governo statunitense fece posizionare sul monumento a Washington una piramide di alluminio di 3 kg per dimostrare la propria potenza industriale.

Il motivo del costo elevato risiedeva nella difficoltà a ottenere il metallo puro: sebbene sia molto abbondante, l’alluminio in natura non si trova quasi mai come elemento puro, ma è sempre legato ad altri elementi come l’ossigeno. La difficoltà nell’ottenere il metallo puro resero l’alluminio estremamente caro.

Voi cosa avete fatto a 22 anni? Beh, io guardavo i cartoni animati e li guardo ancora adesso.

Due signori di 22 anni, il francese Paul Héroult e l’americano Charles Hall scoprirono autonomamente come produrre alluminio puro in maniera semplice e su scala industriale: usarono l’elettrolisi di soluzioni di allumina.

L’elettrolisi consiste nell’usare energia elettrica per far avvenire una reazione chimica non spontanea. Con l’energia elettrica disponibile a seguito dell’introduzione della dinamo, i giochi erano fatti: l’alluminio iniziò a essere prodotto su scala industriale e il suo prezzo crollò drasticamente.

Dopo la “volgarizzazione”, l’alluminio è diventato onnipresente nella nostra vita. Esso viene usato in numerosissimi settori: industria navale e automobilistica, elettrodomestici, infissi e nelle proverbiali lattine.

L’alluminio è riciclabile al 100% e, quindi, da questo punto di vista, è un materiale ideale per un’economia sempre più attenta alle esigenze del pianeta.

[di FelixMittermeier, da Pixabay]

Jonathan Campeggio

Dottorando in Chimica teorica presso l’Università di Padova, sono un nerd judoka con il feticismo della lettura. Alla prossima puntata.

Bibliografia e fonti:

  • N.N. Greenwood, A. Earnshaw, Chimica degli elementi, Piccin, 1991;
  • Jules Verne, Dalla Terra alla Luna, Selino’s, 2014;
  • Sam Kean, Il cucchiaino scomparso, Adelphi, 2014.