Prova a (non) prendermi

“Io vorrei proprio sapere come ho fatto ad ammalarmi.” [Cit. chiunque]


Qualche occhio di falco fra voi avrà notato che “chiunque” non inizia con la lettera maiuscola: questo perché “chiunque” non è un poeta uzbeko che esercitò la sua professione di lirico nel XII secolo in un sanatorio, ammesso che in quell’epoca i sanatori esistessero, ma “chiunque” è un pronome indefinito o relativo indefinito che sta per “qualunque persona”.

Ringraziamo la Treccani e andiamo avanti.

[di Myriams-Fotos, Pixabay]

Frequentemente ci chiediamo, dopo una malattia più o meno severa, come è stato possibile “prendersela”: a volte ci troviamo davanti ad una diagnosi di allergie o intolleranze, in altri casi riceviamo risposte più dolorose e segnanti – come la comparsa di una sindrome o di un tumore – ma, molto spesso, quello che ci viene riferito è che abbiamo contratto un virus o un batterio patogeno, ovvero microrganismi capaci di farci ammalare.

Sono tre le vie più conosciute attraverso le quali questi “microbi” – termine inesatto, ma oramai utilizzatissimo – possono colpirci.

La via aerea
Come ci suggerisce il termine, alcuni microrganismi infettano le persone attraverso l’aria.

O meglio, tramite piccole goccioline evaporate (chiamate “droplets”) che si trovano nell’aria, le quali derivano da colpi di tosse, starnuti o semplicemente persone che parlano.

Il loro range d’azione è generalmente breve, circa pochi metri, ma è più che sufficiente a causare contagi su larga scala, arrivando anche a epidemie: morbillo, rosolia e varicella vi dicono nulla?

La via oro-fecale
Chiariamo un concetto: nessuno vi sta accusando di mangiare delle feci.

Questa via deve il suo nome al fatto che, sovente, gli escrementi (infetti da microrganismi) vengono sversati in campi o coltivati o utilizzati per il pascolo di animali che verranno poi mangiati dall’uomo, oppure contaminano acqua che verrà poi bevuta.

Scarse condizioni igieniche e un pessimo stato della rete fognaria sono le basi della diffusione di patogeni che utilizzano questa via, come Vibro Cholerae (vi ricorda forse una malattia di nome “colera”…?) o il celeberrimo Escherichia coli.

La via sessuale
L’HIV è il virus forse più tristemente famoso al mondo, ma malattie come sifilide, gonorrea, herpes, clamidia o epatite B sono veicolate da microrganismi che si trasmettono per via di rapporti sessuali non protetti.

Sarebbero ancora tanti i punti da toccare, facendo più esempi e menzionando altre vie di trasmissione (la via transplacentare, il sangue infetto, gli animali che veicolano infezioni), ma quello che traspare da queste poche nozioni che ho tentato di lasciarvi è che le prime fondamentali barriere contro gli agenti patogeni sono rappresentate dalla conoscenza e dall’igiene, personale e ambientale.

L’ignoranza, invece, rimane il principale “serbatoio di infezione”.

_

Tilde
Laureata in Biologia della Salute all’Alma Mater Studiorum di Bologna, è una grande appassionata di viaggi, cinema, in particolare di thriller e horror e fumetti. Ama molto il suo gatto e “schiacciare un pisolino” insieme a lui.

Fonti e approfondimenti:

  1. http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_4.jsp?area=Malattie_infettive;
  2.  http://www.viaggiaresicuri.it/;
  3. https://www.epicentro.iss.it/infettive/.