Non preoccupatevi, non siamo invasi da nessuna civiltà aliena avanzata, però in qualche modo dobbiamo proteggerci… Ma da cosa?
Purtroppo, la Terra è bersagliata, ogni giorno, da tantissimi “meteoriti”; per fortuna sono tutti piccoli, ma esiste il pericolo che qualcosa possa colpirci con conseguenze catastrofiche? Molto probabilmente sì, ma prima vediamo più in dettaglio cosa intendiamo per meteoriti.
Nello spazio sono presenti frammenti di corpi celesti e oggetti come asteroidi (di grandi dimensioni) o meteoroidi (di piccole dimensioni).
Appena fanno il loro ingresso in atmosfera (meteore) si crea un’esplosione al loro interno a causa delle fratture presenti sulla loro superficie che, mista al forte attrito e calore, fa dissolvere l’oggetto, creando anche una scia luminosa spettacolare. Quella scia che noi conosciamo come spettacolo delle “stelle cadenti”.
(Romantico no?)
Purtroppo, alcune riescono ad attraversare l’atmosfera e toccare il suolo, prendendo così il nome di “meteoriti”.
Sì, ma, SpaceX e NASA cosa c’entrano? Nella possibile ipotesi di qualche pericolo proveniente dallo spazio, NASA e SpaceX hanno unito le forze nel DART (Double Asteroid Redirection Test).
Si tratta, come si può intuire già dal nome, di una missione progettata in modo da provare a deviare la traiettoria di un asteroide a seguito di un impatto.
Cosa prevede DART ? Una navicella grande poco più di una lavatrice che impatterà a circa 21.700 Km/h sfruttando una tecnica che la NASA definisce “Kinetic Impactor”.
Un’applicazione pratica vede come bersaglio una delle piccole lune dell’asteroide denominato “Didymos“, inserito nella categoria di quelli near-Earth per via della sua vicinanza con il nostro pianeta.
Scoperto nel 1996, ha una dimensione stimata in circa 0,78 Km di diametro medio. Lo scontro è previsto intorno al 2022 quando il corpo celeste si troverà a una distanza pari a circa 11 milioni di chilometri dalla Terra.
Funzionerà? Per il momento è solo un esperimento ma il progetto promette bene. Con un costo di circa 69 milioni di dollari, sarà gestito presso il Launch Services Program al Kennedy Space Center dell’agenzia spaziale in Florida.
L’annuncio della collaborazione con Elon Musk è arrivato a poche ore di distanza dal successo nel triplo atterraggio di Falcon Heavy a Cape Canaveral, un lanciatore progettato e costruito dalla stessa SpaceX (Space Exploration Technologies Corporation) di cui Musk è fondatore.
Vincenzo Manzi
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