
Sono nato nel 1981 e ho iniziato ad essere affascinato dal cielo grazie ad una ricerca sul sistema solare per gli esami di quinta elementare.
Al liceo sboccia l’amore per la Fisica… Ma è proprio in questo contesto che scopro che è molto più divertente costruire i telescopi piuttosto che usarli per scrutare il cielo!
Mi specializzo quindi in radioastronomia nel gruppo dell’Università di Milano Bicocca che si occupa di strumentazione per l’osservazione del Fondo Cosmico a Microonde, dove conseguo anche il PhD in Fisica e Astronomia, passando 4 anni a progettare ottiche a microonde e a testare componenti criogenici.
Da 10 anni lavoro per Media Lario Technologies, dove mi sono occupato dell’assemblaggio dei telescopi a raggi X della missione eRosita e dove attualmente mi occupo della lucidatura di precisione di ottiche e del loro assemblaggio.
Ho deciso di iniziare a dedicare tempo alla divulgazione quando mi sono stufato di sentirmi chiedere dalla gente se faccio gli oroscopi.
Come al solito mi butto in cento cose e il tempo è sempre quello che è, tra lavoro e famiglia.
Ricordate quando abbiamo parlato dei premi Nobel per la Fisica? Bene, in questo Astrowednesday Sebastiano ci porta a conoscere il progetto FIRAS e quali impatti ha avuto sulla ricerca scientifica...
Il primo capitolo di questa assurda storia ha come protagonisti (ma ne siamo sicuri?) due ingegneri della Bell che, lavorando con delle antenne (a radiofrequenza), continuavano a registrare nei loro strumenti un rumore isotropo nello spazio (cioè proveniente da ogni direzione) di cui non riuscivano ad identificare l’origine.
Non avendo la possibilità di studiare in laboratorio un buco nero o una stella di neutroni (termine che il correttore automatico mi corregge in "negroni" ????), l’astrofisica fa... Di necessità virtù.
Nell'osservazione del cielo da parte dell'uomo, l'alleata migliore è la luce emessa dagli astri. Ma che informazioni possiamo ottenere oggi?