Tessuti sostenibili a partire da… Bucce d’arancia?!

Ri-ECO-ci ad una nuova puntata della rubrica #EcoFriday!

Oggi vi voglio parlare di un’idea tutta italiana che prevede l’uso di… Bucce d’arancia per fabbricare vestiti! Sì, avete letto bene.

Vi lascio un estratto di un’intervista fatta ad Adriana, la fashion product manager catanese che ha avuto questa brillante idea, perché chi meglio di una delle due ideatrici potrebbe spiegarvi il progetto?

Dagli scarti delle arance, ossia tutto quello che resta dopo la spremitura e la trasformazione, viene estratta la cellulosa atta alla filatura. Attraverso le nanotecnologie l’olio essenziale di agrumi viene incapsulato e fissato sui tessuti. Da qui, ha inizio un processo di rottura delle microcapsule presenti nel tessuto, in modo automatico e graduale, che comporta il rilascio delle vitamine sulla pelle così da avere un capo non solo bello ma funzionale al benessere del consumatore. Le sostanze rilasciate non sono invasive: al massimo si sente la pelle più morbida, come se si mettesse la crema al mattino.” 

Qui potete leggere l’intervista completa:
Mentre qui potete dare un occhio a questi tessuti… Ehm… Succosi:

[Image Credit: Orange Fiber]

Lo trovo semplicemente brillante!!

… E non solo io.

Infatti, nel 2017 Ferragamo ha basato un’intera collezione su questo concept.

Ma non temete, amici poveri come me!

Nel caso anche voi vogliate contribuire al riciclo eco-sostenibile (e agrumato!) siciliano, a quanto pare H&M ha realizzato la collezione Conscious Exclusive 2019 con questi tessuti.

Aaaaah, sento già il delizioso profumo di arance nel mio armadio! 

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Silvia Achilli

Dottorata in Biochimica e attualmente Post-Doc in Chimica Analitica. Da ormai 4 anni residente in Francia, si batte per i diritti delle pizze maltrattate dai francesi. Quando non è prigioniera della sua gatta, diventa una appassionata fotografa dilettante ed è pazza per i viaggi.

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