Oggi parliamo del vostro supereroe preferito: da bambini sognavate di essere come lui e, a tutt’oggi, le cose non sono cambiate di una virgola.
… Superman!
No: troppo scontato, indistruttibile, super forte, super veloce… Che noia!
… Batman!
Nah: non ha neanche dei superpoteri, a parte dire “Io sono Batman” in maniera terribilmente sexy.
… Spiderman!?
Neanche a pensarci: avete idea di quante probabilità ci siano che la vostra anima gemella sia aracnofobica? Decisamente troppe.
Ovviamente sto parlando di… Zeitgeist!
Oh andiamo, come sarebbe a dire non sapete chi sia?
Zeitgeist! Il fantastico braccio destro di Deadpool nel film “Deadpool 2“, quello che muore tra atroci sofferenze dentro una trinciarami!
Non accetto che alcuno dei nostri lettori non abbia visto quel film.
Quello in grado di sputare vomito acido, in grado di corrodere qualsiasi avversario!
Ecco: ora che ve lo ho fatto adorare, parliamo un po’ del suo superpotere.
O meglio, parliamo del superpotere del suo alter-ego realmente esistente, il coleottero bombardiere: sì, concordo, il nome non è figo quanto Zeitgeist, ma che ci volete fare, i naturalisti sono persone noiose.
Infatti, in natura esistono varie specie di coleotteri in grado di uccidere i propri aggressori – o quantomeno far passar loro un terribile quarto d’ora – grazie ad uno spruzzo letale, abbastanza simile a quello accidentalmente espulso da Zeitgeist in Deadpool 2, che mette fine all’eroica vita di Peter.
Ci sono però alcune differenze tra i due: quello spruzzato dai coleotteri bombardieri è un liquido alcalino – quindi, chimicamente l’opposto di un acido – a temperature vicine ai 100°C, che viene espulso dalla parte terminale dell’addome, al contrario del vomito acido di Zeitgeist… Che immagino capirete da dove venga espulso.
Ma come fa un coleottero a spruzzare una miscela tanto letale ed a così alta temperatura? Come può non cuocersi dall’interno da solo?
La risposta è nell’anatomia e nella biochimica di questo fantastico insetto: lo spruzzo finale è il risultato della reazione che avviene tra quattro ingredienti diversi, ovvero perossido d’idrogeno (acqua ossigenata), idrochinone, perossidasi e catalasi.
I primi due sono molecole leggermente tossiche – prodotte sia dal coleottero bombardiere che dal nostro organismo, per svariati motivi – che, seppur mescolate assieme, non producono alcuna reazione degna di nota, pertanto sono immagazzinati assieme in una camera “di riserva”.
Ma è nel momento in cui il coleottero bombardiere viene disturbato che questi due composti vengono spinti nella camera di reazione, dove entrano in gioco gli altri due ingredienti, gli enzimi catalasi e perossidasi.
Questi enzimi sono in grado, rispettivamente, di convertire l’acqua ossigenata in acqua ed ossigeno e di utilizzare l’ossigeno così rilasciato per ossidare l’idrochinone a 1,4-benzochinone.
Cosa vuol dire tutto questo?
Che alla fine, quello che si rilascia grazie a questa reazione è del benzochinone (sostanza tossica e altamente irritante) disciolto in acqua ed ossigeno ad alta temperatura, grazie al fatto che si tratti di due reazioni esoergoniche, ovvero, “che rilasciano energia”.
Questo spruzzo letale può essere espulso fino a venti volte di seguito e, grazie alla particolare anatomia del coleottero bombardiere, può essere indirizzato in ogni direzione. Tale arma è in grado di uccidere sul posto gli insetti più piccoli e di causare gravi scottature o forti fastidi a predatori più grandi, come rettili o addirittura mammiferi.
Una considerazione degna di nota è il fatto che i coleotteri bombardieri siano utilizzati da alcuni sostenitori del creazionismo come prova della loro teoria dato che, a detta loro, un organismo del genere non può essersi evoluto in alcun modo ed i coleotteri bombardieri più “primitivi” sarebbero saltati in aria da soli.
Ovviamente, la biologia è ben più fine ed efficace dell’immaginazione di alcuni esseri umani, per cui invece che aver prodotto generazioni di coleotteri-bomba, è molto probabile che gli antenati dell’odierno coleottero bombardiere fossero in grado di spruzzare “semplice” acqua ossigenata – che ricordiamo essere lievemente tossica e dal sapore sgradevole – negli occhi o nella bocca dei predatori.
Dopodiché, questi animali possono aver riadattato alcune catalasi e perossidasi già presenti nel loro genoma al fine di espellere uno spruzzo ad alte temperature, enzimi che in prima battuta erano in grado di compiere le stesse reazioni molto più lentamente o con molta meno efficacia, ma che si sono poi lentamente evoluti assieme all’anatomia dell’animale, che gli permette ad oggi di emettere il suo getto letale in ogni direzione, senza rischiare di cuocersi da solo.
Per quel che mi riguarda, dato che il liquido espulso dal coleottero bombardiere raggiunga una temperatura di cento gradi, quindi proprio la temperatura di cottura della pasta, la strategia difensiva di questo insetto non fa altro che provare l’esistenza del Mostro di Spaghetti volante. E che la Terra sia tonda, in quanto polpetta.
–
Dario Marzella
Per vederlo in azione:
Per Approfondire:
- https://en.wikipedia.org/wiki/Bombardier_beetle;
- https://www.nature.com/articles/d41586-018-01679-x;
- https://biol2205mattsbombardierbeetles.weebly.com/physiology.html.
Referenze:
- https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30533294/;
- https://royalsocietypublishing.org/doi/10.1098/rsif.2012.0801?url_ver=Z39.88-2003&rfr_id=ori:rid:crossref.org&rfr_dat=cr_pub%20%200pubmed.
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