Alieni di Casa Nostra

Il termine alieno (dal latino alienus, ovvero estraneo, straniero) può essere sorprendentemente accostato a specie animali e vegetali. Infatti, con specie aliene si intendono specie presenti al di fuori del loro areale nativo. Tali specie, grazie all’attività umana, hanno superato le barriere geografiche e sono state introdotte anche in aree poste dall’altra parte del globo.

[Ralph Hagaboom, su Flickr]

Quando le specie aliene trovano condizioni idonee nel nuovo ambiente, possono iniziare a diffondersi rapidamente, e a questo punto prendono il nome di specie aliene invasive.

L’introduzione di specie aliene comporta una serie di conseguenze negative per l’ambiente: per esempio, esse possono competere per il cibo o per i rifugi con le specie indigene (dette native o autoctone), predarle ma anche diffondere patologie o parassiti fino a poco prima assenti. In Italia, purtroppo, non sono pochi gli esempi di specie aliene invasive e molte sono anche piuttosto comuni.

Un esempio di specie aliena molto nota è la Nutria (Myocastor coypus): un roditore legato agli ambienti acquatici, originario dell’America meridionale ed introdotto in Italia a partire dagli anni ‘60 a seguito della liberazione di un certo numero di individui da allevamenti destinati alla produzione di pellicce, quando venne meno la moda di pellicce di “castorino”.

Attualmente è presente in quasi tutta l’Italia, con il maggior picco di densità di popolazione in Pianura Padana. Questa specie causa danni considerevoli quali l’alterazione degli argini dei fiumi (per via della costruzione di complessi sistemi di cunicoli per le tane), la distruzione di nidi di uccelli acquatici e dei sistemi di piante acquatiche sulle rive.

[di Capri23auto, Pixabay]

La Rana toro americana (Lithobates catesbeianus) invece, è una rana di notevoli dimensioni (fino ad oltre 20 cm di lunghezza) originaria dell’America settentrionale ed introdotta in Italia a partire dagli anni ’30 per scopi alimentari. Oggi è diffusa nella Pianura Padana ed anche in alcune regioni dell’Italia centrale. Questa rana risulta molto vorace e prolifica, causando danni alla pesca e all’acquacoltura. Inoltre, è in grado di diffondere un fungo patogeno per gli anfibi, il Batrachochytrium dendrobatidis, uno dei responsabili del declino a livello mondiale delle popolazioni di anfibi.

[di Beetle, Pixabay]

Tra le piante, una delle specie aliene invasive più diffuse nel nostro paese è la Robinia, un albero appartenente alla famiglia delle Leguminose originario degli Stati Uniti d’America, introdotto intorno al 1600 dapprima in Francia e poi in altri stati europei, tra cui l’Italia. Inizialmente l’introduzione dell’albero avvenne per scopi puramente ornamentali; in seguito, venne utilizzato anche per la produzione di legname e miele (“miele d’acacia”). La sua diffusione, soprattutto in ambienti degradati dal punto di vista ambientale, ha portato e porta tutt’ora a fenomeni di competizione con specie native, tra cui in particolare il pioppo e riduce nel tempo anche il numero di specie del sottobosco.

[di Colin, Wikipedia]

Fortunatamente, non tutte le specie aliene riescono ad avere successo nel nuovo ambiente: per esempio, in Europa su 12.000 specie esotiche registrate solo il 10-15% è anche invasivo.

Questi esempi ci permettono di capire come sia necessario limitare la diffusione di specie aliene, intervenire per limitare la numerosità delle popolazioni o eradicarle totalmente dal territorio che hanno invaso, per proteggere le delicate dinamiche dell’ambiente e garantire la sopravvivenza delle specie native, messa a rischio dai cambiamenti improvvisi che abbiamo ivi apportato

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Ivan Mirabella
Laureato in Biologia, specializzato in biologia molecolare ed ambientale. Da sempre appassionato di tutti gli aspetti della natura dalle biomolecole alla biosfera, mi dedico appena posso alla fotografia naturalistica e al bio-watching.

Fonti:

  1. https://www.lifeasap.eu/index.php/it/specie-aliene-invasive/cosa-sono;
  2. https://www.specieinvasive.it/index.php/it/;
  3. Mack R. N., Simberloff D., Londsdale W. M. “Biotic invasions: causes, epidemiology, global consequences, and control.” Ecological Applications, 10, (2000): 689–710;
  4. Westphal M. I., et al. “The link between international trade and the global distribution of invasive alien species.” Biological Invasions, 10.4, (2008): 391-398.