[Una delle tavole che compongono l’esposizione. Foto dell’autore]
Emanuele Cambiotti, riminese classe 1979, è il fondatore del progetto “Turisti nel Cosmo”. Tutte le estati le passa in giro per l’Italia a organizzare allestimenti, mostre, conferenze, serate osservative al telescopio, didattica e in generale divulgazione a tema astronomico e/o astronautico. In poche parole, è un divulgatore di professione.
Conosco Emanuele da diverso tempo, poiché facciamo parte della medesima associazione (per la divulgazione astronomica e astronautica).
Ha accettato di farsi intervistare per Bar Scienza a inizio Giugno, prima della sua stagione di lavoro. In particolare, quella che leggerete sarà orientata più che altro alla sua ultima iniziativa, “Oltre il buio, le stelle”, vale a dire un percorso divulgativo-didattico all’interno del quale si racconta la storia dell’Universo dalle origini fino a oggi, attraverso leggi, fondamenti e tematiche dell’astronomia. Il percorso è stato pensato (e si rivolge) a non vedenti e ipovedenti, ma è adatto anche a tutti gli altri.
D: Cosa ti ha fatto diventare un divulgatore astronomico-astronautico?
R: Sicuramente la passione per la scienza astronomica e per l’osservazione del cielo, con un importante supporto del grande interesse riscontrato, non solo nel mio territorio ma in tutta Italia e in alcuni casi anche all’estero.
Non ci crederai, ma tutto è partito da una delusione sentimentale adolescenziale! Nei periodi di morale a terra, mi isolavo: a poche centinaia di metri da casa mia avevo trovato conforto nel distendermi in un campo, ricoperto d’erba, con poco inquinamento luminoso, e da lì fissare il cielo, il vuoto, le stelle.
In quel periodo, in tv, pubblicizzavano l’uscita di un’enciclopedia a fascicoli sul cosmo e, incuriosito, ho iniziato ad acquistare i primi fascicoli avvicinandomi così piano piano a questo fantastico mondo. In seguito, a inizio anni 2000, una mia carissima amica mi ha chiesto se volessi, un pomeriggio di primavera, fare un breve intervento raccontando il cielo in un centro anziani nel mio paese. Lì ho riscontrato interesse e un’enorme curiosità da parte loro.
Il tutto, incoraggiato, spinto e supportato dalla mia famiglia, si è trasformato in una vera e propria attività di divulgazione portandomi a fondare nel 2012 il progetto “Turisti nel cosmo” che è cresciuto fino ad essere oggi la mia attività, con la quale ho la possibilità di conoscere migliaia di persone, viaggiando in tutta Italia e all’estero vivendo incredibili esperienze.
[Emanuele Cambiotti nella Mission Control NASA, fonte: turistinelcosmo.it.]
D: Di quale progetto vai più fiero?
R: A oggi è difficile dire di quale attività o proposta divulgativa vada più fiero. Sono partito da semplici serate osservative della volta celeste ed è proprio a loro che devo il mio inizio, il mio “farmi conoscere”, portandomi a oggi a un ventaglio di proposte singolari, alcune più uniche che rare grazie anche ad incontri con vere e proprie personalità del mondo divulgativo che mi hanno suggerito e ispirato a creare tutto ciò che oggi è “Turisti nel cosmo”.
In particolar modo ADAA (Associazione per la Divulgazione Astronomica ed Astronautica, di cui fin dalla sua fondazione faccio orgogliosamente parte), il suo presidente Luigi Pizzimenti e Ivan Cecio, titolare di Wasama Creative Factory, con il quale a tutt’oggi ho importanti rapporti di collaborazione.
Se proprio devo scegliere sono due, non uno, i progetti di cui sono immensamente fiero: le serate osservative con le quali ho segnato il mio inizio nel campo della divulgazione, e la mia ultima creazione: “Oltre il buio, le stelle”, un progetto interamente itinerante, dedicato al mondo della disabilità ipovedente e non vedente, al momento (dalle mie conoscenze), unico sul territorio nazionale con le sue peculiarità e caratteristiche.
D: Da cosa è sorta l’idea che ti ha portato a “Oltre il buio, le stelle”?
R: L’idea di progettare, realizzare, strutturare “Oltre il buio, le stelle” è sorta a seguito di un incredibile esperienza vissuta nella città di Catania nell’ottobre del 2018, all’interno dell’evento spazio “Dalla Terra alla Luna” ideato da Ivan Cecio.
Un pomeriggio una mamma, con il figlio di soli 8 anni, non vedente, si è avvicinata a me chiedendomi come suo figlio, non vedente dalla nascita e grande appassionato del cosmo, poteva avvicinarsi e comprendere questo “mondo”. Lì mi sono veramente reso conto come, per trasmettere le mie conoscenze sull’esplorazione spaziale, l’evento aveva e mi forniva gli strumenti necessari per poter svolgere una visita anche per persone sensorialmente limitate, attraverso repliche, modellini, statuette. Per il mondo astronomico, però, non avevo alcuna possibilità di “trasportare” il bambino non vedente nel cosmo, in un certo senso negandogli forzatamente questa esperienza e opportunità. Da lì mi sono messo a cercare ed esplorare esperienze svolte in passato in altre realtà territoriali, sono entrato in contatto con persone con queste disabilità, con le loro famiglie, con le associazioni territoriali e nazionali, cercando di realizzare uno strumento divulgativo in quella direzione. “Volere è potere”, si dice. Questo progetto sarà disponibile da Settembre 2022. Non nascondo di avere già enorme interesse da parte di alcune importanti realtà, come il “MUSE” di Trento, con il quale stiamo definendo gli ultimi particolari per entrare entro la fine del 2022 in calendario.
D: Quali sono le difficoltà di un progetto simile?
R: Le difficoltà di un progetto simile sono infinite e le più svariate. Per accennarne qualcuna: la comprensione tattile di argomentazioni così inusuali, a volte difficili anche per noi, l’estrema sensibilità al tatto delle persone, dove anche solo una piccola imperfezione di stampa viene letta come “informazione” anche se nella realtà non lo è, le dimensioni e la forma da dare alle tavolette, l’inclinazione durante la loro esposizione, l’integrazione di informazioni in Braille.
Ma le vere è incomprensibili difficoltà sono l’inesistenza di veri e propri contributi da parte delle amministrazioni, degli enti (governativi ed europei) a chi cerca di realizzare strumenti e progetti con il quale garantire accessibilità e inclusività a un mondo all’apparenza molto ristretto, ma nella realtà più diffuso di quello che si può immaginare.
Da importanti realtà e musei che ho voluto contattare in questi ultimi mesi per presentare loro questa nuova opportunità, non ho neanche avuto il piacere di avere riscontro. Sono queste le vere difficoltà. Quelle che realmente fanno più male, in quanto non dovrebbero esistere ma che, per motivi incomprensibili, limitano tantissimo la divulgazione in questa direzione della conoscenza nel mondo della disabilità, dovendo scegliere obbligatoriamente l’autofinanziamento o i fondi privati portando ad accollare di conseguenza maggiori costi nelle manifestazioni, avendo necessità di coprire i costi non solo di gestione, ma anche di realizzazione, limitando la richiesta a causa di evidenti problemi di finanziamento e fondi delle realtà interessate per permettersi queste opportunità.
A tutt’oggi, a causa di tutte queste difficoltà sopra descritte e non solo queste, sto registrando un ritardo di più di 8 mesi nell’uscita effettiva di questo progetto, prevedendo ad oggi la sua reale disponibilità per futuri eventi solamente da Settembre 2022.
D: Che aspettative hai in merito a “Oltre il buio, le stelle”?
R: Ho una semplice aspettativa: che venga totalmente compreso il suo scopo, il motivo per cui è nato e che, anche se sembra insignificante l’argomento, è fondamentale nel nostro quotidiano conoscere l’Universo, ciò che ci circonda fuori dal pianeta Terra in quanto tutto ciò che è lassù semplicemente condiziona il nostro vivere, la nostra esistenza, anche se noi a volte non ci pensiamo.
Conoscere il cosmo è conoscere le nostre origini, il presente ed il futuro. Mi aspetto che, nel tempo, anche realtà di fama nazionale vogliano esporre questo progetto per dare opportunità, conoscenza sull’altra metà del paesaggio in cui viviamo, regalare il cielo stellato, patrimonio dell’umanità, a chi magari ha avuto la sfortuna di non poterlo mai vedere perché non vedente dalla nascita.
Che sia punto di partenza per dare voce a chi crede in questi strumenti e che abbia voglia di creare, contribuire per rendere queste “conoscenze scientifiche” accessibili, inclusive all’interno della nostra attuale società rendendo così il cielo protagonista e non come ora un semplice sfondo, spesso e volentieri dimenticato.
Marco Cannavacciuolo
Laurea in Economia, master in giornalismo e comunicazione, informatico di professione. Una inesauribile curiosità e tanta passione per la divulgazione.
Su Bar Scienza si occupa principalmente di spazio, sia essa storia dell’esplorazione spaziale o tecnologie derivate da essa.
Collabora con riviste del settore aerospaziale, come “Spazio Magazine” e gestisce una sua rubrica settimanale ogni sabato alle 10:30 su una web radio locale, www.linearadiosavona.com.
Il suo primo libro è “Dallo spazio alla radio” (per saperne di più :https://linktr.ee/dallospazio) i cui proventi andranno all’Istituto Ospedaliero “Giannina Gaslini” di Genova.
Fonti aggiuntive:
Turistinelcosmo.it: https://turistinelcosmo.it/disabilita-oltre-il-buio-le-stelle