La chimica della settima arte 2.0 – ovvero la pellicola di Ghostbuster

Per fortuna la seconda puntata sulla chimica del cinema non si è fatta attendere troppo a lungo come un sequel di un film! Oggi proseguiamo con la scoperta della parte forse più affascinante: come si può catturare e fissare per sempre un’immagine su un nastro? Silvia ci spiega come la chimica abbia dato tutti gli strumenti necessari per compiere questa piccola magia. Ah, piccolo spoiler: c’è del fantasmagorico!

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Premio Nobel per la chimica 1963: L’Italia sul tetto del mondo

Il 10 dicembre 1963 per l’Italia fu un gran giorno. NO, NON ABBIAMO VINTO I MONDIALI nel dicembre 1963. NO. Niente "po po ro po po po po": del resto l’occasione era davvero troppo formale per lanciarsi in cori da stadio! Ma fu un evento davvero epocale per la comunità scientifica italiana e per l’Italia tutta. Infatti, il 10 dicembre 1963 fu consegnato, a Stoccolma, dal Re in persona, il primo e unico Premio Nobel per la chimica mai assegnato ad un italiano. Nell’articolo di oggi, Nicolò ci racconta delle scoperte del celebre chimico Giulio Natta, svelandoci perchè gli siano valse il premio Nobel e perché siano state così importanti per il progresso scientifico e industriale del mondo intero.

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La chimica della Settima Arte

C’è da preparare i pop-corn e accomodarsi sul divano? Beh, se volete… Anche se noi consigliamo camice e guanti! La settima arte cela in sé una buona dose di chimica, la quale ha sì dato il supporto necessario alla nascita e al consolidamento del cinema come forma d’arte, ma ha dato pure qualche grattacapo. In tre puntate raccontiamo la chimica che sta alla base della pellicola, lo storico supporto della settima arte. Abbandoniamo quindi per un po’ i set cinematografici e le poltrone del cinema: la nostra Silvia ci accompagna in laboratorio!

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Musica nello spazio: perché lassù nessuno può sentirci?

Immaginate di trovarvi a fare autostop galattico insieme a Arthur Dent e Ford Prefect verso la stella Betelgeuse, riferimenti non del tutto casuali a “Guida galattica per autostoppisti”. All'improvviso, mentre attraversate lo spazio profondo, da un punto non precisato si diffondono le note di “Also sprach Zarathustra” di Richard Strauss, suonata dal vivo da un’orchestra di alieni.

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