Partiamo dalle cose fondamentali. Questo è un libro divulgativo? Sì.
È un libro semplice? Non proprio.
Ecco, questa è la cosa fondamentale da tenere a mente se ci si vuole imbarcare in questa lettura, che a mio parere, è una vera e propria avventura, dato l’impegno necessario che questo libro richiede.
Questo non è un semplice libro divulgativo in cui un determinato argomento (o settore di ricerca) viene approfondito, sviscerato, con un certo grado di approfondimento, e indagato in dettaglio. Qui si parla potenzialmente di tutto, di ogni cosa sia successa da quell’istante di 13.7 miliardi di anni fa in cui tutto è iniziato, fino al giorno d’oggi.
Piccolo inciso sull’autore: Murray Gell-Mann (1929-2019) è stato un fisico teorico statunitense, vincitore del premio Nobel per la fisica nel 1969 per aver teorizzato l’esistenza dei quark.


Okay, ma quindi, concretamente, di che si parla in questo libro? L’argomento centrale del libro è la complessità (se siete interessati all’argomento ne avevamo parlato qui), come questa possa essere definita, dove finisce ciò che consideriamo semplice e inizia ciò che è complesso e come questa transizione sia in qualche modo legata alla transizione tra mondo micro e macro-scopico.
Una volta quindi definito in modo soddisfacente cosa significhi dire che qualcosa è “complesso” (le prime 100 pagine circa, se le superate siete a metà dell’opera, a livello di fatica quantomeno) e come questa complessità si interfacci con la scienza, Gell-Mann ci dà una panoramica generale sulla meccanica quantistica, la teoria che spiega il mondo micro-scopico, cercando il nesso che lega la semplicità dei sistemi micro-scopici alla complessità che il mondo macro-scopico che vediamo tutti i giorni esibisce. Questo nesso passa attraverso i concetti, tra gli altri, di caso, ignoranza ed entropia e ci permette di definire in modo rigoroso (ma forse non semplice) il legame tra semplice e complesso e come sistemi macro-scopici complessi possano emergere dalla semplicità sottostante.
L’ultima parte del libro è dedicata a quelli che lui chiama sistemi complessi adattivi, ovvero sistemi complessi, come animali e macchine, che vivono in una zona di transizione tra ordine e disordine e che sono in grado di individuare regolarità e schemi nell’ambiente in cui operano e da questi schemi poter costruire modelli da cui imparare. Qui si parla dunque di evoluzione biologica, di adattamento e fitness, per concludere, con la quarta, e ultima parte, del libro con una serie di considerazioni sulla sostenibilità e sulle sfide che dovremo affrontare nel “prossimo secolo” (il libro è del secolo scorso, quindi le sfide sono decisamente attuali) per far sì che il sistema complesso “civiltà umana” possa operare insieme al resto della natura come un unico sistema complesso adattivo in un mo(n)do sostenibile.
Durante la lettura, sono più volte rimasto sbalordito dalla lungimiranza di Gell-Mann nei vari argomenti da lui trattati. Si tratta di un libro del 1996 e, al di là delle discussioni prettamente fisiche, si parla di intelligenza artificiale, di come sistemi complessi come l’uomo affinano i propri modelli di descrizione del mondo e quali intoppi (o fenomeni), come nascita di superstizione o competizione tra evoluzione culturale e biologica che porta all’emergere di fenomeni male-adattivi, possono verificarsi in questo processo di apprendimento e di elaborazione di informazioni. Infine si parla di sostenibilità ambientale e si propongono dei passi concreti per affrontare le sfide del futuro, cosa che, purtroppo, sorprende e ci coglie impreparati se pensiamo che noi, trent’anni dopo, non abbiamo ancora trovato accordi su quali passi fare in tal senso.
Come detto, non si tratta di un libro semplice e forse non è nemmeno lecito aspettarselo visto che tratta di complessità. Più volte, durante la lettura, ho dovuto fermarmi a riflettere e cercare online approfondimenti per capire davvero di cosa si stesse parlando (chiedo scusa ai miei genitori per averli abbandonati mentre addobbavano casa per il Natale, ma dovevo capire la decoerenza quantistica). È un libro che richiede impegno e dedizione, studium per dirla alla latina, ma posso garantire che, una volta ultimata la lettura, vi sentirete pieni di informazioni e voglia di approfondire ulteriormente. Personalmente penso di non aver mai avuto tanti spunti di riflessione in seguito alla lettura di un libro e suppongo sia buono visto che Gell-Mann stesso nelle conclusioni ci dice:
È evidente che la funzione principale del libro è quella di stimolare il pensiero e la discussione.
E fidatevi, di materiale per discutere ce n’è parecchio.
Davide Laudicina
Dopo un dottorato a Milano in Fisica Teorica ho deciso di trasferirmi in Germania perché evidentemente la ricerca non mi aveva fatto abbastanza male. Orgogliosamente Nerd, nel tempo libero ho sviluppato una dipendenza da serie TV, fumetti e libri e una malsana attitudine nel perdermi durante escursioni in montagna e giri in bici.
Approfondimenti
- Gell-Mann, Murray. Il quark e il giaguaro: Avventura nel semplice e nel complesso. Bollati Boringhieri, 2017.