Da poche settimane, sono iniziate la campagne vaccinali contro il Covid-19 in moltissimi paesi, incluso il nostro.
Purtroppo, insieme al diffondersi della buona notizia, circolano numerosissime fake news, alimentate da una grande confusione al riguardo e che rischiano a loro volta di generare ulteriore confusione.
Oggi vorrei divertirmi con voi a ragionare sul perché una in particolare di queste notizie sia, appunto, fake (cioè FINTA, SBAGLIATA), magari con l’intento di chiarire i dubbi di qualcuno di voi in merito.
La storia a cui mi riferisco è quella secondo la quale i vaccini di Pfizer-BioNTech e di Moderna, essendo ad mRNA, siano in grado di modificare il genoma delle persone.
Pensate, per rendervi conto di quanto una bufala come questa possa far danno, che un farmacista americano era così convinto di tale teoria da arrivare a distruggere 500 dosi di vaccino (e meritarsi un arresto) pur di “salvare” quante più persone possibili [1]. Non dubitando della buona fede del farmacista, cerchiamo di capire per quale motivo la sua battaglia sia stata decisamente inutile (oltre che altamente dannosa) e i vaccini ad RNA non produrranno “persone OGM”.
Partiamo dalle basi, quelle azotate: il nostro genoma è composto da DNA, mentre il vaccino è composto da RNA. Le differenze tra questi tipi di molecole sono due: negli zuccheri che ne compongono lo scheletro (Deossiribosio in un caso, ribosio nell’altro) e in una base azotata, chimicamente differente nei due casi, chiamata Timina nel DNA e Uracile nell’RNA.
Peraltro, si sente molto dire come quello in questione sia un mRNA (RNA messaggero), cosa che non è proprio esatta: parliamo infatti di un modRNA (RNA messaggero modificato chimicamente*), il quale presenta alcune differenze chimiche rispetto ai nostri mRNA (per evitare che il nostro organismo lo riconosca come nocivo e lo attacchi prima che esso possa svolgere il proprio mestiere).
Insomma, questo RNA di certo non può inserirsi così spontaneamente o casualmente nel genoma di qualcuno e modificarlo, perché è un tipo di molecola totalmente diversa.
Eppure, come ci insegnano proprio alcuni virus (chiamati retrovirus, ma non a causa della loro tendenza ad indossare pantaloni a zampa di elefante ed ascoltare i Bee Gees), un RNA può essere retrotrascritto (ovvero, trascritto “all’indietro” in una molecola di DNA) e venire integrato nel DNA di un ospite… Quindi sembra legittimo chiedersi perché questo non dovrebbe poter avvenire anche con il nostro bel modRNA vaccinale. Scopriamolo insieme.
Assenza di retrotrascrittasi
Innanzitutto il modRNA, per essere integrato nel DNA di un ospite, dovrebbe appunto venire retrotrascritto: quello della retrotrascrizione è un processo molto particolare che viene svolto solo da una specifica classe di enzimi dei retrovirus, chiamate per l’appunto retrotrascrittasi (o trascrittasi inverse, o DNA-polimerasi RNA dipendenti). Questi enzimi non sono normalmente presenti nelle nostre cellule** a patto che queste non siano infettate da retrovirus.
E se il paziente in questione avesse un’infezione da retrovirus, ad esempio HIV?
In quel caso, dobbiamo considerare come i virus stessi non ottengano nessun vantaggio dal farsi dei favori a vicenda, per cui faranno (più o meno) di tutto per mandare avanti solo il proprio ciclo vitale. Mi riferisco al fatto che la trascrittasi inversa di HIV sia fatta in modo da retrotrascrivere solo l’RNA genomico di HIV. Insomma, immaginate di essere un virus, un cosino di pochi nanometri, ed entrare in una cellula che è migliaia di volte più grande di voi. Voi avete due copie del vostro RNA e volete che venga replicato subito, prima che qualcosa lo distrugga (l’RNA è ben poco resistente!). Nella cellula invece ci sono milioni di molecole di RNA a spasso ovunque, decine di migliaia vengono prodotte ogni secondo ed altrettante vengono distrutte. Voi vi state portando dietro una, magari due copie della vostra trascrittasi inversa “personale”. Ora, vorreste davvero che queste se ne andassero a spasso a retrotrascrivere gli RNA della cellula ospite, finché per puro caso non beccheranno il vostro? No, volete che se ne infischi altamente di tutto il resto e retrotrascriva il vostro RNA e basta.
Per questo la trascrittasi inversa è in grado di retrotrascrivere solo degli RNA contenenti alcune sequenze specifiche del virus.
Ma ammettiamo comunque che, per una congiunzione astrale di presenze di enzimi che non dovrebbero essere dove sono, infezioni da retrovirus, mutazioni improponibili ed immancabile sfiga, questo modRNA venisse retrotrascritto in DNA.
In questo caso, potrebbe integrarsi nel nostro genoma?
Cerchiamo di non essere troppo precipitosi. Gli RNA messaggeri (specialmente se introdotti dall’esterno) si trovano quasi sempre nel citosol della cellula, mentre il DNA si trova nel nucleo: passare dall’uno all’altro non è come saltare una casella giocando alla campana: bisogna avere “autorizzazioni” speciali (ovvero, di nuovo, particolari sequenze scritte nella nostra nuova molecola di DNA), autorizzazioni che il nostro RNA vaccinale non ha. Quindi, no nucleo no OGM party.
Ma andiamo nel mondo dell’assurdo ed ammettiamo che in qualche modo, corrompendo una porina con dell’ATP di contrabbando, il nostro neo-generato DNA riesca ad entrare nel nucleo: festa fatta e persona OGM prodotta? No!
I retrovirus necessitano di uno speciale enzima anche per l’ultimo (o quasi) step: l’integrasi*** che, indovinate? Può integrare solo un frammento di DNA che abbia altre sequenze specifiche!
Insomma, l’RNA vaccinale manca di tutta una serie di “codici a barre” necessari per potersi appollaiare dentro ad un genoma (oltre a mancare degli enzimi per farlo, ovviamente).
Sapete invece quali codici a barre hanno gli RNA vaccinali? Quelli che li definiscono come RNA messaggeri! Questa caratteristica ne comporta la localizzazione nel nucleo cellulare (ben lontano dal genoma) e il fatto che abbiano una vita ben più breve di quella delle molecole del DNA (seppur più lunga di quella di buona parte dei nostri mRNA).
Insomma, tra assenza di retrotrascrittasi, assenza di integrasi, assenza di segnali di riconoscimenti specifici, non è in alcun modo possibile che gli RNA vaccinali possano davvero andare a modificare il nostro DNA.
Diffidate da chiunque vi dica il contrario.
Referenze
- https://www.bufale.net/farmacista-usa-distrugge-500-dosi-di-vaccino-rivelato-il-movente-basato-sul-complottismo-covid/
- Amaldi F., Benedetti P., Pesole G., Plevani P., Biologia Molecolare, Casa Editrice Ambrosiani, Distribuzione Zanichelli, 2018, terza ed. https://www.zanichelli.it/ricerca/prodotti/biologia-molecolare-amaldi-benedetti-pesole-plevani-002
- Cann A.J., Campadelli Fiume G., Principi di virologia molecolare, CEA, 2006
Fun Fact:
Una particolare retrotrascrittasi è proprio l’enzima utilizzato nei test “molecolari” contro il Covid-19, chiamati “RT-PCR”, che sta proprio per “Reverse Trascriptase PCR”, ovvero “PCR con Trascrittasi Inversa”. Tranquilli, l’enzima si trova solo nei mix usati in laboratorio sul campione estratto dal tampone, non si trova certo nel tampone stesso!
Note:
* Essere “modificati chimicamente” è una cosa brutta? Assolutamente no, peraltro le modifiche di cui si parla avvengono normalmente nel nostro corpo o in altri organismi. Si tratta solo di basi azotate molto rare che hanno funzioni di nicchia normalmente, non si tratta di nulla di tossico. Del resto, noi non esisteremmo senza molecole “modificate chimicamente”.
** In realtà, alcune retrotrascrittasi le abbiamo anche noi… Ma svolgono ruoli estremamente specifici anch’esse e sono attive solo in pochissime popolazioni cellulari.
*** Stesso discorso che per le retrotrascrittasi di cui alla nota precedente **
Dario Marzella