Da che mondo è mondo, tutto parte sempre dalla domanda più elementare: “Perché?”
Si tratta della domanda tipica di ogni bambino; ma è proprio la sua “elementarità” che crea lo sfondo di ogni esperienza umana nonché scientifica.
Facendo un passo indietro, è giusto affermare che la filosofia, sebbene sia qualcosa di difficile da spiegare a chi non ne abbia mai sentito parlare, è stata, e lo è tutt’ora, qualcosa di essenziale per il mondo, ovvero per l’uomo che vive nel mondo.
Infatti, così come un bambino nascendo chiede il “perché” di ogni cosa a lui nuova, anche il filosofo si pone nei confronti del mondo con curiosità e spirito indagatore, con quella sete di conoscenza e sapere che ci ha permesso di dar vita a ciò che noi chiamiamo cultura.
Aristotele, padre del pensiero occidentale, sostiene che la filosofia nasca dallo stupore, dalla curiosità e dunque dalla meraviglia di tutto ciò che ci circonda.
“Chi prova un senso di dubbio e di meraviglia riconosce di non sapere, […]”
Da “Metafisica”, 982b, traduzione di G. Reale
Questo è il momento in cui nasce la filosofia.
Nell’istante in cui ci si chiede il “perché” di qualcosa, si è già sin dalla nascita un po’ filosofi senza saperlo, come il buon Socrate insegna.
Come mai, nonostante queste premesse, la filosofia sembra ancora essere una disciplina elitaria ed ormai purtroppo poco frequentata?
Si è persa di vista la totalità e la completezza di un settore, quello filosofico appunto, che abbraccia tutto ciò che si riesce a pensare; ciò è dovuto anche al fatto che all’interno della stessa filosofia ci si ritrova a frammentare lo stesso sapere filosofico in ambiti di ricerca e settori specifici più o meno definiti.
Tuttavia, il presupposto teorico da cui si sviluppa il pensiero dell’uomo, e dunque il pensiero filosofico, è quello di considerare la filosofia come la scienza del “tutto”, che si occupa della conoscenza in generale, comprendendo così anche una varietà di pensieri e metodi che permettono di guardare al mondo attraverso diverse prospettive e approcci sempre nuovi.
Come ci insegna la filosofia, è importante sottolineare la necessità del meravigliarsi affinché nasca la scienza, si sviluppi il pensiero ed attorno ad esso l’umanità possa crescere e migliorarsi: sorprendiamoci di ciò che ci circonda, soffermiamoci su ciò che ci meraviglia e facciamoci guidare da questo sentimento che risiede nell’origine di ogni scienza.
Questo articolo rappresenta solo un punto di partenza per ritornare un po’ bambini e recuperare quella meraviglia che ci contraddistingue in quanto uomini, o come ci definirebbe Aristotele, animali razionali.
Ritorniamo a guardare alla nascita della scienza con gli occhi stupiti come quelli di un bambino: in poche parole, con lo sguardo di un filosofo.
Roberta Cuccí
Laureata a pieni voti in Scienze Filosofiche all’università di Palermo con una tesi sulla “Fenomenologia dello spirito” di Hegel, aspetta di diventare professoressa per poter trasmettere l’amore per la filosofia e la storia alle nuove generazioni.