“M’hai scritto sempre ma l’hai scritto sulla sabbia”
Cantava così Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, ad una ragazza che gli lanciava scarpe col tacco. Sabbia che torna ad essere ricorrente e che sta creando qualche problema per l’artista romano, impegnato questa estate in un tour per le spiagge di tutta Italia.
Questioni che sono di natura ambientale in quanto, proprio nella sabbia di alcuni dei lidi in cui andrà in scena il “Jova Beach Part“, è solita nidificare nello stesso periodo una specie di uccello protetta e considerata in pericolo di estinzione secondo la IUCN (Unione internazionale per la conservazione della natura).
Si tratta del fratino (Charadrius alexandrinus, Linnaeus 1758), un piccolo uccello del gruppo dei “limicoli”, termine che indica diverse specie di uccelli acquatici, che in Italia nidifica tra le dune sabbiose di tutta la penisola, in particolar modo della costiera adriatica e del tirreno.
In genere depone tre uova, che si mimetizzano perfettamente nella sabbia e, trattandosi di una specie nidifuga, i piccoli abbandonano il nido appena nati, cosa che ovviamente li espone maggiormente a diversi pericoli.
La sua presenza, secondo gli ornitologi, rappresenta lo stato di “buona salute delle coste”, ossia di spiagge pulite, sicure, non inquinate e in cui la presenza dell’uomo è minima. Ed è esattamente per questo motivo che si tratta di una specie a rischio.
Le preoccupazioni di Legambiente, uno dei motori principali delle proteste, riguardano proprio le zone di nidificazione minacciate da ruspe, palchi, stand e, naturalmente, persone, che possono costituire una minaccia sia per le uova che per i piccoli, i quali, come detto, sono già in grado di muovere i primi passi dopo la schiusa e abbandonano il nido presto, non come altre specie viventi che rimangono per decenni in casa dei genitori.
La situazione è delicata a tal punto che al piccolo volatile in questione, che non supera i 16-18 cm di lunghezza, è stato dedicato un apposito progetto da parte di una associazione (ARDEA) che si occupa di ambiente ed ecologia.
Sappiamo che i concerti si faranno, la speranza è ovviamente che niente venga intaccato, né la vita di una specie a rischio e nemmeno la festa di persone che meritano un po’ di svago, sebbene non siano due punti da mettere sullo stesso piano. E’ certamente possibile che le cose siano conciliabili; i nidi, una volta individuati, andrebbero isolati e messi in sicurezza; dopo sarà la civiltà delle persone a fare il resto.
Soltanto allora, alla fine dell’estate, uno stanco ma soddisfatto Jova potrà tornare dagli ambientalisti con in mano un raggio di sole
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Davide Laurea triennale in Scienze della Comunicazione, Tecniche di Laboratorio biomedico e laurea magistrale in Biotecnologie Mediche. Percorso di studi contorto, persona semplice. Mi appassiona tutto ciò che siamo e che facciamo.
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